Fotografia
Cose di Donne
In un tempo che fu
di Eva Mari
Chi ricorda le mondine, le trecciaiole, le magliaie? Certamente in pochi.
Eppure quel tempo non è così distante, si tratta della prima metà del secolo che ci ha appena preceduto. Semmai, una riflessione ci coglie di sorpresa... vedere il cambiamento rapido della nostra vita, lo sviluppo tecnologico, i rapporti tra persone e istituzioni, lo stravolgere del mondo del lavoro, l’inaridimento dei sentimenti e dei valori...
Ebbene, per ricordarci un po’ di noi, e in modo particolare del lavoro femminile, ecco il soccorso di una mostra a Palazzo dei Pio in quel di Carpi in provincia di Modena. Titolo: “Cose di Donne”.
La mostra prende spunto da un nucleo patrimoniale del Centro di Ricerca etnografica dei Musei di Carpi costituito da materiali documentari di forma diversa e da oggetti, che non sono classificabili come opere d’arte ma come testimonianze di cultura materiale, in quanto realizzati in origine come oggetti d’uso.
Per loro natura dunque si tratta di oggetti che, insieme ai materiali documentari multimediali, si “soggettivizzano”, possono cioè raccontare la loro storia prescindendo dal dato storico o materiale per i quali sono diventati oggetti museali: tornano insomma a diventare cose.
Per la mostra, la scelta delle cose si è concentrata su oggetti che appartengono all’universo produttivo femminile di Carpi del XX secolo e fanno riferimento a tre attività specifiche: la mondina, la trecciaiola, la magliaia.
Tre attività su cui si è soffermata l’attenzione di scrittori e registi di cinema le cui capacità hanno svelato - accanto alla durezza del lavoro e alla fatica, alle umiliazioni, alla mancanza di considerazione e al diniego di diritti fondamentali - il recupero umano e poetico delle nostre nonne e delle nostre madri, il loro sacrificio,l’abnegazione per la famiglia, la dignità del loro lavoro.