Alimentazione
Sapori per lo Spirito
Tradizioni culinarie dei Monasteri
di Giuseppe Cocco
In linea con l’attenzione al Turismo ecosostenibile e in riferimento alla Giornata del Turismo 2012 indicata dalla Chiesa, nonché alla Giornata Mondiale indicata dalle Nazioni Unite (27 settembre), il Cits – Centro Italiano Turismo Sociale, lancia il progetto “Sapori per lo Spirito”, per la riscoperta delle tradizioni culinarie semplici e salutari di Monasteri e comunità religiose, attente al mangiar sano, gustoso e tranquillo, ascetico, legato all’uso dei prodotti agroalimentari k0 e rispettosi della Biodiversità.
I turisti, assieme alle atmosfere tranquille e spirituali dei luoghi monastici, apprezzano la grande tradizione conservata da religiosi e religiose, a garanzia della genuinità dei cibi. Ricette e produzioni artigianali, introvabili nella grande distribuzione, di una tradizione gastronomica custodita e tramandata nei secoli nei luoghi dello spirito, depositari di un patrimonio gastronomico, spesso sconosciuto al di fuori degli ambiti più strettamente religiosi.
“Sapori per lo Spirito” rappresenta un motivo in più con cui attrarre ospiti, prendendoli per la gola, promuovendo, al contempo, la riscoperta delle tradizioni, la scoperta dei prodotti tipici, lo sviluppo dei territori.
Pertanto, e in questo senso il CITS si rivolge a quanti operano nel settore del Turismo Sociale affinché, oltre all’ospitalità, somministrino ai propri ospiti piatti realizzati con ricette tradizionali proprie del territorio.
“Sapori per lo Spirito” per un'educazione alimentare: uno stimolo al consumo di cibi semplici e salutari per una dieta equilibrata, rifacendoci alla regola di San Benedetto“de mensura cibi”, ovvero della misura del cibo, che deve essere ben confezionato, ben presentato, trattato con il profondo rispetto che richiedono i beni di Dio. Tutto, insomma, deve tenere in alta considerazione la bellezza e la bontà generate dalla semplicità e dalla misura, non dall'abbondanza o dallo sfarzo.
Come concepiva San Francesco: “Frati miei, cosi dico a voi, che ciascuno consideri sua natura et dia al suo corpo la necessità sua acciocchè possa servire allo spirito: perciochè dal soperchio mangiare, che ne noce al corpo et all’anima, noi siamo tenuti a guardare; cosi etiandio dalla soperchia astinentia”