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Cinema

Quando Cinecittà era
la vera Hollywood

Anni ’50 senza paparazzi

di Carlo Marraffa

Ci fu un tempo in cui i fotografi “paparazzi” non erano ancora comparsi sulla scena dello spettacolo. Ma lo spettacolo andava avanti a grandi passi.

Il Cinema e i divi erano all’attenzione della nuova generazione che incominciava a leggere giornali e riviste che sempre più davano spazio ai personaggi dello schermo, alle loro storie personali, al loro lavoro artistico.

      

Era quello il tempo in cui Cinecittà, allora quasi un’isola in aperta campagna un po’ lontana dalla città di Roma, era al centro delle produzioni cinematografiche di tutto il mondo. Americani ed inglesi venivano qui a girare i loro film, colossal ma anche intimisti e storie per ridere o per piangere, comunque commuovere i giovani degli anni ’50.

Fellini aveva dato il via ai suoi primi ciac, ma non aveva ancora realizzato ”La dolce vita” e non si conoscevano ancora i cosiddetti paparazzi, che dopo questo film assursero a una vera gloria dell’informazione leggera esaltando le gesta – a volte burrascose – di ardimento professionale.

      

Ma siamo andati troppo avanti, rimaniamo al tempo senza paparazzi e senza lo scalo di Fiumicino.

Quando gli artisti di tutto il mondo – i volti del successo che ora si ricordano con spirito retrò – sorridevano scendendo dalle scalette degli aerei all’unico scalo di Ciampino.

Ad attenderli c’erano i produttori, le maestranze dei film, qualche persona bene informata degli arrivi, ma soprattutto c’erano, silenziosi e timidi, gli allievi dell’aeronautica militare in servizio allo scalo trasformati in fotografi per le occasioni.

      

Ecco, le foto che vi mostriamo sono un piccolo assaggio del vasto repertorio patrimonio del 31° stormo dell’Aeronautica Militare Aeroporto di Ciampino.

Siamo certi di fare cosa gradita alle persone ora ai variegati traguardi delle terze età a cui torneranno in mente vecchi film in bianco e nero con le loro emozionanti storie; ma anche gradita ai giovanissimi, che oggi inseguono volti e storie a colori, elettroniche e fantasiose, perfino in 3D, ai quali non sfuggiranno né l’evoluzione tecnica, né le innovazioni narrative e le differenti trame, ma che ben comprenderanno come le storie degli uomini di tutti i tempi siano fortemente ancorate - ancora - ai sentimenti più veri che caratterizzano il genere umano.

      

      

      


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)