Cinema
L'amore visto da
Susanne Beir
di M.L.K.
A Venezia, tra altri oscar, Susanne Beir, per la prima volta alle prese con una commedia: Den Skaldede Frisør (Love is all You Need).
Complice un fortuito incontro, tra Philip-Brosnan e Ida-Trine Dyrholm nascerà una storia d’amore. L’atmosfera delle loro vite non è delle più tranquille: non mancano infedeltà, donne dal destino sfortunato prematuramente scomparse, giovani alla ricerca di un’identità.
C’è un uomo adorabile, che si dimena tra le ferite di una tragedia umana e l’affievolimento della sensibilità e della generosità sentimentale.
Ma proprio in questo delicato passaggio della storia, si riconosce la mano di una regista donna, la finlandese Susanne Beir, presente qui a Venezia Fuori Concorso: sarà infatti la protagonista femminile a riempire i vuoti esistenziali dell’uomo e al contempo vincerle la battaglia contro il male che l’attanaglia.
Il film è una commedia dai toni amari, sublimati però da un sottile refe di poesia espresso mirabilmente dalle immagini del paesaggio italiano che fa da sfondo al film: i due ragazzi organizzano il loro matrimonio a Sorrento... e qui incomincia, in un gioco di convivenza forzata, racchiusa nello spazio di un weekend, la loro unione che li obbligherà ad esprimersi con l’autenticità che la circostanza ed il confronto richiedono.
Ida combatte contro il cancro e combatte anche per la coesione della famiglia, fino a quando le ragioni di rottura e di cambiamento non potranno più ignorate.
La donna, tuttavia, non perde la sua dolcezza e la sua forza, e non avrà bisogno di particolari movenze per risultare femminile ed affascinante; e Philip, finalmente un uomo consapevolmente maturo riuscirà a nutrire e difendere il sentimento che li unisce. Brosnan è bravo a spogliarsi dei panni da sex-symbol... ma non se ne sentiva il bisogno; e offre al ruolo assegnato un’autenticità magica.
Il film si avvale di un’ottima sceneggiatura e di una sapiente regia e il risultato finale è molto buono, anche se il tema non è certo originale; e anche la criticabile colonna sonora decisamente datata, testimonia del grado di considerazione della musica italiana che arriva al pubblico straniero del film. Tuttavia, accettando le ovvietà presenti, il dato musicale tardo-romantico e melodrammatico italiano, trova una sua giustificazione nell’ottica dell’universalità del tema che sottende la trama del film.