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Costume e società

L’autunno caldo
del lavoro

di Elena Marchini

Dopo la seconda estate più calda di sempre (mi chiedo il di sempre a cosa sia riferito?), la stampa ci ha annunciato anche un autunno particolarmente caldo, sul fronte lavoro.

A rendere rovente questi giorni di settembre sono state le proteste dei lavoratori sardi. Prima è stata la volta dei minatori della Carbosulcis, con episodi anche particolarmente cruenti, come il tentativo di un minatore di tagliarsi le vene davanti alle telecamere. Quindi i dipendenti della Alcoa (Aluminum Company of America) di Portovesme hanno manifestato per salvare il loro posto di lavoro, a Roma e davanti alla questura di Cagliari non prima, però, di avere occupato un traghetto della Tirrennia. E di situazioni simili a queste, di aziende che minacciano chiusure, licenziamenti, o non sono in grado di pagare gli stipendi ai loro dipendenti, purtroppo sono piene le pagine dei quotidiani locali.

   

L’autunno sarà reso più caldo anche dai dati sull’occupazione, che non sembrano per nulla rassicuranti. In un anno, dal secondo trimestre 2011 al secondo trimestre 2012, l’Istat ha calcolato 758.000 disoccupati in più, per un valore totale pari a 2.750.000 persone senza lavoro. Numeri che fanno tremare le vene e i polsi.

All’innalzamento della temperatura contribuirà probabilmente anche lo sciopero della funzione pubblica confermato per il 28 settembre da Cgil e Uil, e lo scontento di tutti quei lavoratori precari con contratti a progetto, con partita Iva, o con altre forme contrattualistiche bizzarre e fantasiose, che oltre a non avere voce, non hanno nessuna rappresentanza sindacale che si prenda a cuore della loro situazione.

Insomma, non solo si ha il fondato sospetto che l’autunno sarà particolarmente caldo, ma soprattutto, che sia sempre più a rischio il principio fondante del nostro paese: il lavoro.

      

Eppure, in questo caldo autunno del lavoro, forse all’orizzonte si iniziano a intravvedere l’arrivo di freschi alisei. Tra un preciso lasso di tempo, il conto alla rovescia, ma in questo caso è più giusto scrivere il count down è visibile sulla pagina web dedicata, inizierà The Apprentice, un format televisivo in cui una persona si guadagnerà un posto di lavoro. E che posto di lavoro! Il vincitore avrà infatti “la straordinaria possibilità di iniziare la propria carriera professionale lavorando a fianco del Boss in una delle sue aziende con un ruolo manageriale di prestigio e uno stipendio a 6 cifre”.

La strada non sarà facile, con una disoccupazione di oltre il 10 per cento, non si può mica regalare un buon posto di lavoro al primo venuto, e infatti il “Boss guiderà i 16 candidati nella loro crescita professionale e metterà a dura prova creatività, intraprendenza e il loro talento manageriale assegnando sfide sempre più impegnative”. Fino a quando in campo “ne rimarrà soltanto uno”.

Infondo lo si sapeva, la vita è tutta un quiz, e in questo caldo autunno, il lavoro non è da meno.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)