Teatro
Franz il testardo
Per non dimenticare il sacrificio di Franz Jagerstatter
di Laura Bernasconi
Il lavoro teatrale “Franz il Testardo” messo in scena al Teatro Betti, narra della vicenda vissuta da Franz Jagerstatter, umile contadino, obiettore di coscienza, condannato e ghigliottinato il 9 agosto del 1943 all’età di 36 anni, a Branderburg-Gorden, carcere nazista.
Il lavoro firmato da Lucia Lasciarrea si colloca nel filone delle numerose testimonianze che hanno sottolineato le atrocità del XX secolo ad opera del Terzo Reich teso ad omologare il futuro della società europea secondo canoni “ariani” ritenuti gli unici a rappresentare l’ipotesi di razza, con ciò sottomettendo altre espressioni, altre religioni, altri idiomi, altri comportamenti ritenuti non in linea con il Nazionalsocialismo imposto dal regime.
L’agghiacciante ritrovamento a fine Guerra Mondiale dei resti umani e dei pochi superstiti dei campi di sterminio nazisti hanno inciso profondamente la coscienza collettiva mondiale, e la domanda che ancora si dimena in ciascun è come sia stato possibile tutto ciò, quale tarlo abbia potuto ottenebrare la mente dell’ intero popolo germanico fino a giungere all’inconcepibile massacro di milioni di uomini inermi ed incolpevoli.
Senza alcun senso, la sistematica e pianificata distruzione ha travolto zingari e rom, ebrei e cristiani, politici, insegnanti, scienziati, professionisti e quanti il regime presupponeva essere avversari delle direttive di partito, ancorché traditori e disfattisti.
In questa rete cade anche Franz Jagerstatter, non per ragioni razziali, neppure strettamente religiose, ma perché renitente alla leva... obiettore di coscienza. Lo è, Franz, non solo per convinzione civica, per avversità all’uso delle armi... chiederà infatti di servire nel settore infermieristico-assistenziale – Ma in virtù del suo credo: Cattolico nel profondo, si meraviglia che anche il suo vescovo lo scongiuri di non ribellarsi, di accettare il servizio militare... infine sarà piegato e dovrà mortificare la propria indole, già mortificata e aspramente rimproverata dai suoi stessi concittadini che lo bollano come traditore e disfattista.
Al pari della rabbia verso gli ebrei, la cui vicenda sovrasta ogni altra situazione, il Nazismo accelera le sue persecuzioni parallelamente anche verso i cattolici e i cristiani in genere, e il caso Franz è un pretesto per approfondire il solco d’odio che – seppure di lontana origine – vede nel nazismo l’apoteosi criminale, e la giustificazione per condannare la Chiesa di Roma e imputare ad essa l’indottrinamento delle popolazioni credenti in funzione antinazismo.
La storia riporterà nel tempo l’equilibrio sulle complesse interpretazioni e sui fatti di tremende vicende... resta però indelebile il “martirio” di donne e bambini e uomini... e tra questi ultimi il sacrificio di Franz, il “testardo”, elevato a Beato da Papa Benedetto XVI il 26 ottobre del 2007.