Il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere
da Torre Canne
a Torre San Leonardo
di Gianfranco Ciola
Il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.100 ettari, lungo 8 km di costa e che si inoltra verso le aree agricole interne occupate da oliveti plurisecolari.
Istituito con L.R. 31 del 2006, il Parco Regionale include anche un Sito di Importanza Comunitario, il SIC “Litorale brindisino” ai sensi della Dir. Habitat (92/43/CEE) facente parte della rete europea “Natura 2000”.
Nell’area protetta sono presenti numerosi habitat, alcuni dei quali considerati “prioritari” in quanto rischiano di scomparire dal territorio dell’Unione Europea. Dai lunghi cordoni dunali coperti con la rara vegetazione a ginepro (con alcuni esemplari monumentali di 500-600 anni) si passa agli stagni retrodunali dove insistono fragili ambienti a salicornieto e giuncheto che ospitano numerosi uccelli migratori L’area è fruibile attraverso un sistema di sentieri e passarelle sospese tra gli stagni ed i bacini di antichi impianti di acquacoltura risalenti al 1500. In questi stagni sono allevati, con metodi tradizionali e biologici, anguille e cefali. Le zone umide rappresentative del Parco sono Fiume Morelli, Fiume Tavernese, Fiume Piccolo e Fiume Grande.
A partire dai 10-12 metri di profondità, nei fondali sabbiosi si estendono le prateria di Posidonia oceanica, una pianta marina endemica del Mediterraneo, paragonabile, per moltissime funzioni, alle foreste tropicali.
Dagli stagni retrodunali, si giunge alle dune fossili coperte da vegetazione pseudo steppica con splendide fioriture di orchidea e alle aree agricole con estesi seminativi e oliveti monumentali.
Il sistema agricolo nell’entroterra è interessato dalla presenza di oliveti monumentali plurisecolari, molti di questi alberi hanno la stessa età della via Traiana, importante via romana di comunicazione, risalente al 109 d.C. la quale attraversa tutta la piana olivetata dall’antica Egnazia in agro di Fasano fino ad Ostuni e procede in direzione Brindisi fino a raggiungere le colonne romane dell’antico porto. Ai lati di questa importante arteria romana, militare prima e commerciale poi, tanti sono i frantoi ipogei che furono ricavati nelle cavità naturali modellate dall’uomo. Molti sono di origine romana, spesso ammodernati in epoca medievale. Hanno continuato a lavorare fino a metà ‘800 quando sono stati sostituiti da quelli epigei più funzionali e produttivi. Solo nell’agro di Ostuni sono stati censiti più di 100 frantoi ipogei. La vicinanza a questa antica via consentiva il trasporto dell’”oro liquido” verso i porti commerciali del Salento, e ciò spiega come mai tanti frantoi siano disseminati lungo il suo percorso. Molti di essi si trovano in corrispondenza di masserie a torre, veri fortilizi con una tipica architettura militare, realizzate a partire dal XVI sec. allo scopo di presidiarli.
Questo contesto connotato dalla presenza di oliveti millenari rappresenta uno dei paesaggi “culturali” più antichi del Mediterraneo, simbolo indiscusso della Puglia. La via Traiana è il filo conduttore per una grande quantità queste testimonianze storico-culturali sviluppatesi nei secoli lungo il suo percorso: insediamenti rupestri, frantoi ipogei romani e medievali, un sistema di masserie storiche seicentesche, insediamenti rupestri bizantini con i numerosi luoghi di culto, ma anche muretti a secco, terrazzamenti, che sono stati determinanti nel modellare il paesaggio. A questo patrimonio si aggiungono poi - solo per citarne alcuni - l’area archeologica di S.Maria D’Agnano; il Museo delle Civiltà Preclassiche di Ostuni; la chiesa di San Pietro in Ottava del XII secolo, perla dell’architettura normanna; le torri aragonesi che punteggiano il litorale; il Dolmen del II millennio A.C. e le lame.
Le lame, a loro volta caratterizzano fortemente questo territorio. Sono fiumi fossili all’interno dei quali è presente una lussureggiante vegetazione spontanea che offre rifugio a numerose specie animali: veri e propri scrigni di biodiversità, sono dei corridoi ecologici di notevole valore naturalistico. Lungo le pareti delle lame sono presenti grotte che rappresentano i più antichi luoghi di frequentazione umana di questa parte di Puglia. Qui l’uo mo ha lasciato numerose testimonianze, come luoghi di culto riccamente affrescati, abitazioni, luoghi di trasformazione dell’olio e di ricovero di animali, veri e propri villaggi rupestri.
La presenza di beni naturalistici, culturali e paesaggistici di pregio; le numerose esperienze messe in atto in questi ultimi anni per la fruizione sostenibile del territorio, oltre che per la diffusione dell’agricoltura e della pesca biologica; ma soprattutto la concertazione tra i vari attori locali per avviare e consolidare percorsi di sviluppo sostenibile, hanno rappresentato le motivazioni forti perché il Parco Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo diventasse un laboratorio di sviluppo sostenibile in Puglia.
Le iniziative di sviluppo sostenibile del Parco
Il sistema di risorse ambientali e culturali del Parco è molto articolato ed esercita un certo appeal determinando negli ultimi anni un incremento della domanda da parte di fruitori attratti dalla bellezza del paesaggio agrario e naturale. Esso è fruibile percorrendo una fitta trama di sentieri, tratturi e passatoi, anche con l’aiuto di guide esperte. La gran parte delle masserie e dei relativi frantoi ipogei risultano attualmente ristrutturate e recuperate per svolgere attività agrituristica e di ospitalità rurale. Solo nella piana olivetata intorno al Parco ci sono 25 agriturismi, oltre ad un innumerevole quantità di B&B, che fanno di quest’area un vero e proprio distretto dell’ospitalità rurale, non solo pugliese ma dell’intero sud Italia. Ciò ha garantito oltre al recupero storico-architettonico di questi fabbricati e alla riqualificazione rurale delle aree circostanti, un importante veicolo di promozione e commercializzazione dell’olio di oliva degli oliveti monumentali, contribuendo indirettamente alla tutela di questo paesaggio.
Il Parco delle Dune Costiere ha puntato molto sulla mobilità sostenibile. La Casa del Parco è un attrezzato centro visite ospitato all’interno della stazione ferroviaria dismessa di Fontevecchia, una piccola stazione di campagna immersa tra oliveti pluricentenari, raggiungibile dall’antica via Traiana. Una rete escursionistica da percorrere a piedi o in bicicletta tra l’antico tracciato romano e le strade rurali che permette di conoscere tutti gli ambienti del Parco. Presso la stazione di Fontevecchia ha sede anche il CEA (Centro di Educazione Ambientale) “il Ginepro”, dove si svolgono numerose attività didattiche con lo scopo di diffondere e far conoscere il valore storico ed ambientale del paesaggio agrario della piana degli olivi secolari e delle zone umide costiere. Tutto il Parco è lambito dall’antica via Traiana, oggi attrezzata con segnaletica, aree di sosta e punti di informazione per cicloturisti. La stessa fa parte della ciclovia Adriatica, uno di percorsi a lunga percorrenza della rete ciclistica nazionale di Bicitalia che da Venezia corre lungo tutto il litorale Adriatico fino al capo di Santa Maria di Leuca.
A supporto di questa modalità di fruizione in bicicletta ci sarà a breve un’Albergabici, presso l’ex Casa Cantoniera dell’ANAS sita lungo l’ex SS 16 Ostuni–Fasano. Si tratta di una struttura attrezzata per cicloturisti che frequentano la nostra regione, con 20 posti letto e un’officina per la riparazione delle bici con annesso Bicigrill. L’Albergabici è poco distante (circa 300 m) dalla via Traiana e a 3 km dalla stazione di Cisternino capolinea dell’intermodalità treno + bici.
Queste tipologie di intervento sono le uniche del loro genere in Puglia, dove una Casa Cantoniera dell’ANAS ed una Stazione ferroviaria di campagna da essere state strutture a supporto della “mobilità pesante” sono oggi divenute strutture a servizio della “mobilità dolce”.
Tra gli interventi significativi messi in atto in questi anni, degno di nota è il recupero della zona umida di Fiume Morelli, 13 ettari di rari habitat retrodunali con un antico impianto di acquacoltura citato già dal 1500, dove è stato ripristinato l’antica pratica dell’allevamento di anguille e cefali. Il metodo di acquacoltura che si pratica è certificato come “biologico”, non comporta l’introduzione artificiosa di pesce e di mangimi nelle vasche, ed è basato sull’ingresso naturale del pesce dal mare attraverso le chiuse. L’area è fruibile, dotata di percorsi didattici e di capanni di osservazione per l’avifauna, qui si organizzano attività di educazione ambientale, eventi culturali come il teatro in natura.
È in fase di recupero un altro tratto di costa che nei decenni passati è stata interessata dall’abusivismo edilizio e che dopo la sua confisca è stata consegnata nelle mani del Comune di Ostuni. L’abbattimento delle opere abusive prevederà la rinaturalizzazione dell’intera area e il ripristino della duna. L’unico volume risparmiato all’abbattimento ospiterà la Casa del Mare, un piccolo museo da dove partiranno i Sentieri Blu per l’esplorazione dei fondali marini antistanti interessati dall’habitat prioritario della Posidonia oceanica.
A tutela del paesaggio degli uliveti secolari e del suo olio si produce nelle masserie del Parco olio extravergine biologico recante sull’etichetta la menzione speciale “da oliveti secolari di Puglia” ai sensi dell’art. 7 della L. R. n.14 del 2007, norma che prevede una serie di misure a tutela degli ulivi monumentali. Tale menzione mira alla tutela del paesaggio agrario degli olivi secolari attraverso la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva ottenuto dalle piante monumentali. Attorno a questa idea è sorta una Comunità di olivicoltori i quali hanno condiviso i principi della tutela del paesaggio agrario, della biodiversità, dell’agricoltura biologica e della legalità. Questo progetto di promozione dell’olio degli ulivi secolari vede la collaborazione, al fianco degli olivicoltori, dell’azienda agricola dell’Istituto Agrario Pantanelli di Ostuni, della cooperativa Libera Terra Puglia, di Slow Food ed della cooperativa di produttori biologici di Alce Nero.
Il Parco ha avviato un percorso per aderire alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile CETS individuando con i soggetti istituzionali, sociali ed economici del Parco una Strategia condivisa ed un Piano d’Azioni per lo sviluppo turistico dei prossimi 5 anni nell’area del Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere. La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle aree protette (CETS) è uno strumento operativo per la gestione del turismo nei Parchi, ideata ed attribuita da EUROPARC Federation (nel 1998), la federazione che riunisce 441 aree protette in tutta Europa, interessando 36 paesi, rappresentata in Italia da Federparchi. La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle aree protette impegna i firmatari ad attuare una strategia locale per realizzare una "forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette".
Cosa fare nel Parco
Diverse sono le attività che si possono svolgere all’interno del Parco Naturale delle Dune Costiere. Partendo dalla Casa del Parco sita nell’ex stazione ferroviaria di Fontevecchia, dove è possibile acquisire informazioni sul sistema naturalistico e storico culturale del Parco, si possono noleggiare le bici, fare escursioni trekking, ciclo trekking e a cavallo lungo i sentieri dell’area protetta, o in compagnia degli asinelli, anche con l’ausilio di guide esperte.
Le escursioni naturalistiche possono essere svolte lungo la costa e le zone umide, lungo strade bianche che attraversano gli ampi seminativi punteggiati da olivi plurisecolari o percorrendo le lame alla scoperta degli insediamenti rupestri dell’area protetta. Molte escursioni e visite guidate coinvolgono cicloturisti e cicloescursionisti che giungono in treno (presso la stazione ferroviaria di Ostuni o Cisternino) con le bici al seguito, utilizzando un accordo stipulato tra Regione Puglia, Trenitalia e Ferrovie Sud Est che vede la possibilità di trasportare la bici sul treno senza pagare supplemento.
L’estate del Parco è ricca di eventi serali e iniziative settimanali nelle masserie del territorio. Diversi sono gli eventi notturni tra gli oliveti e il mare alla ricerca dei cibi dimenticati e ascoltando musica sotto le stelle. A luglio e agosto sono inoltre da non perdere le passeggiate al tramonto a piedi nudi lungo le spiagge della zona umida di Fiume Morelli.
Per le scuole, appositi percorsi didattici permettono di realizzare attività nel Parco e, su richiesta, anche in classe. Le masserie del Parco ospitano laboratori del gusto con corsi di educazione all’assaggio dell’olio di oliva degli oliveti millenari, laboratori sui formaggi prodotti nei pascoli Parco, laboratori del pomodoro Regina di Torre Canne (presidio Slow food), della pasta di grano duro della varietà “Senatore Cappelli”, corsi di tradizionale e molto altro ancora.