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Ambiente

Le voci del bosco

Riflessioni dal libro

di Mauro Corona

   

Le pagine che seguono questa breve introduzione, non contengono un trattato di botanica e nemmeno parole di assoluta verità. Ciò che in esse vi si potrà leggere sono "verità personali" suscitate da riflessioni indotte da oltre quarant'anni di vita nei boschi e dialoghi con le piante.

Durante questo lungo tempo, ho capito che tutto, in natura, ha un proprio carattere, una personalità, un linguaggio, un destino. Osservando e ascoltando con attenzione il creato, è possibile udire la sua voce. Un torrente di montagna, dopo una settimana di pioggia, diventa grosso e tumultuoso. L'acqua assume un colore marrone e il rumore che fa scorrendo è cupo e assordante. In quel momento il torrente ci sta parlando, ci comunica di fare attenzione, di non attraversarlo perché sarebbe pericoloso.

Gli alberi non si spostano, ma possiedono un loro carattere che comunicano in vari modi: con la bellezza, con l'oscillazione delle fronde, con la consistenza delle fibre. E anche con la diversa reazione che hanno nei confronti di chi li tocca. In queste righe si parla di loro e di uomini: a volte bene e altre male. È chiaro che, colui che ha trascorso l'infanzia in compagnia del suo amato tiglio, cresciuto nel cortile di casa, non proverà simpatia per l'autore che, in un punto di queste pagine, maltratta quell'albero senza mezze misure. Ma, l'affetto personale (che io peraltro rispetto) per una cosa, non cambia in meglio il valore reale di quella cosa e, per me, il tiglio rimane un albero appariscente, ma debole e di scarso interesse.

Anch'io preferisco tipi di piante ad altre che amo meno, e altre ancora che evito con cura. Come capita, del resto, nella vita, con gli amici, i compagni di lavoro, le donne, la gente. La simpatia che un albero può suscitare in noi e il valore che gli attribuiamo, sono soggettivi e ispirati da motivi personali non scevri di una complicità che nasce da un'inconscia affinità di carattere. Così, il cattivo, senza quasi rendersi conto, proverà simpatia per il sambuco, il buono per il larice, il sempliciotto per il faggio e via dicendo. Ma gli alberi, in fondo, non hanno nessuna colpa e, se non vengono provocati dall'uomo, che li toglie a volte brutalmente dal luogo di nascita, le loro miserie le tengono ben piantate nella terra.

Gli uomini, invece, portano sovente e volentieri la loro cattiveria in giro per il mondo.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)