Parchi e Oasi dello Spirito
Monte Soratte
Monastero di San Silvestro
di Dante Fasciolo
Il felpato susseguirsi dei passi è sovrastato dai ritmi degli zoccoli di arditi cavalli: si sale così sul Monte Soratte.
Uno dopo l’altro, lungo un affascinante itinerario tra versi ulivi e boschi di latifoglie, si svelano gli eremi che dal lontano ‘500 furono luoghi di preghiera e di protezione per monaci, papi e santi.
Ecco l’eremo di Santa Lucia (1596), ed ecco quello di Sant’Antonio, già sede del priore di tutti gli eremiti del Soratte. Il santuario di Santa Maria delle Grazie, già eremo per camaldolesi, cistercensi e francescani, trasformato in monastero nel 1628.
Piccoli mammiferi giocano a nascondino sul sentiero e il coro degli uccelli, numerosi, sembrano incoraggiare la salita: ecco l’eremo di San Sebastiano e finalmente la vetta: la Chiesa di San Silvestro.
I barbari ne distrussero l’impianto originale, ma Carlo Magno la restaurò nel 747. Un salto di cinque secoli ed ecco gli affreschi della scuola romana del 1300 a testimoniare anche l’intensa dedizione artistica dell’epoca.
Orazio e Dante hanno fatto la loro parte per la conoscenza del Monte Soratte, che si erge tra la Flaminia e il fiume Tevere a 70 Km. da Roma in direzione nord-ovest. Alto 691 metri, il Soratte è un massiccio formato principalmente da rocce calcaree mesozoiche, con numerose formazioni carsiche, cavità ampie e profonde come la grotta di Santa Lucia e i Meri.
E la vita anche in un recente passato, è qui testimoniata dalle attività delle carbonare e delle calcare. Carbone e calce hanno a lungo rappresentato il lavoro tra i boschi, generosi nel fornire legna da ardere.
Per chi ha stima dell’uomo – è proverbiale l’accoglienza degli abitanti di Sant’Oreste, cittadina ai piedi del Soratte -; per chi ama gli animali più intriganti come il tasso, la faina, la volpe, la donnola, l’istrice e il riccio; per chi nutre ancora meraviglia per falchi, cuculighiandaie,cinciallegre e fringuelli: per chi ha voglia, finalemente, di misurarsi con la natura e immergersi tra aceri, noccioli, lecci, ginestre e biancospino; per chi ama fare sport all’aria apereta tra persorsi di vita e mountain.bike, free climbing, parapendio e deltaplano, trail e speleologia... ebbene può trovare qui al Soratte “pane per i suoi denti”.