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Parchi e oasi dello spirito

Eremo di Santa Croce
di Fonte Avellana

di Dante Fasciolo

Non era scoccato l’anno 1000, quando il vescovo di Gubbio, Ladolfo, diede vita all’eremo di Fonte Avellana. Il nome riprende dall’omonima sorgente del luogo, ma anche dalle avellane, le nocciole, abbondanti nel bosco che circondava e circonda tutt’ora l’eremo.

   

Sicuramente fu luogo di grande spiritualità, poiché qui sono passati ed hanno maturata la loro fede ben 50 vescovi; tra questi San Pier Damiani la cui vita è indissolubilmente legata all’eremo. Egli infatti, che qui visse nell’XI secolo, edificò gran parte dell’attuale struttura, e di lui nel ‘300 parla anche Dante, che lamenta la decadenza del monastero e addita la gestione dell’eremo non sempre onestamente rappresentata dagli alti ranghi della gerarchia religiosa e civile.

Il sommo poeta aveva visto bene, tanto è vero che nel 1569 Papa Pio V prese atto della progressiva minore presenza di monaci e stabilì che tali si unissero all’Ordine dei Camaldolesi. Però, anche questo accorpamento non dette i risultati sperati; lo Stato Italiano confiscò i beni del convento nel 1810, e più tardi, nel 1866, lo soppresse.

Dopo 70 anni, nel 1935, tornarono i religiosi, ridando vita alla struttura ancora oggi testimone di austera bellezza architettonica e di spirito ecumenico. Si può iniziare una visita dai suggestivi locali per poi passare alla cripta, la cui costruzione fu iniziata nel 980 e terminata nei primi anni dell’anno 1000; si possono osservare due archi fenici come segno di legame con la Terra Santa, e le stanze abitate dai monaci. Lo Scriptorium, dove anticamente venivano realizzati i codici miniati, conservati nell’importante biblioteca ricca di 15.000 volumi; e il cinquecentesco tavolo intagliato in noce con il piano in castagno lungo più di 8 metri.

   

A tale eremo è legato anche San Romualdo che si festeggia il 19 giugno, mentre la festa di San Pier Damiani ricorre il 21 marzo; entrambi le feste richiamano visitatori da ogni dove, e tutti riconoscono all’Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana non solo la particolare attrazione religiosa e spirituale, ma anche il carattere così ben inserito nell’armoniosità dei colli, dei boschi, delle genti del circondario Pescarese ed Urbinate.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)