Ambiente
Conferenza Onu
sulla Biodiversità
di Loredana Cruciani
In India, a Hyderabad, si è tenuto dall’8 al 19 ottobre, la XI Conferenza delle parti della Convenzione sulla “salvaguardia della diversità biologica del pianeta” con la partecipazione dei rappresentanti di ben oltre 170 nazioni. Secondo evento sull'ambiente di importanza globale stabilito dalla Conferenza Onu di Rio de Janeiro nel 1992. La conferenza è promossa dall'Unep, programma Onu per l'ambiente.
Tema centrale della conferenza è stata la mobilitazione delle risorse indispensabili per sostenere e supportare la realizzazione degli obiettivi strategici per la biodiversità nei prossimi dieci anni - 2011-2020 - ed i suoi venti obiettivi, concordati durante la decima Conferenza che si è svolta in Giappone nel 2010. Dovrà essere inoltre stilata una relazione sull'identificazione di aree significative a livello ecologico e biologico negli ecosistemi marini, e si discuterà di ripristino degli ecosistemi e del rapporto tra biodiversità e cambiamenti climatici. A tal proposito, riveste un ruolo notevole il nostro paese per aver investito circa 1,5 miliardi di euro nell’arco temporale tra il 2009 e il 2010.
La Conferenza ha visto svolgersi tra le parti un confronto non facile: da un lato la volontà di concretizzare gli impegni presi durante l'ultima Conferenza del 2010, in cui si era deciso di incrementare le risorse finanziarie destinate alla biodiversità al 2020, dall'altro la consapevolezza della recessione mondiale che drasticamente riduce la disponibilità delle predette risorse pubbliche anche e purtroppo sui temi ambientali.
Enormi criticità si evidenziano soprattutto nei paesi in via di sviluppo ove è necessario se non indispensabile il sostegno e la promozione delle politiche di lotta alla povertà, la conservazione delle risorse genetiche delle comunità indigene e locali e dei meccanismi naturali.
L’impegno quindi è senza dubbio diretto e finalizzato all’integrazione della tutela della biodiversità nelle politiche di settore, al potenziamento della green economy, al sostegno dei meccanismi finanziari innovativi e al reperimento dei capitali privati.
Da parte del nostro paese, viene posta particolare attenzione alla mobilitazione delle risorse finanziarie, alla luce della vigente normativa che ha investito tutti i settori istituzionali e afferente il contenimento, la stabilizzazione e la riduzione della spesa pubblica (c.d. “Spending Review” – Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95 recante “disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”, convertito in legge, con modificazioni, Legge 7 agosto 2012, n. 135 e, prima ancora, la c.d. “manovra salva Italia” - Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98 recante “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”)
Considerata l’importanza della tematica che riguarda l’intero paese e non una singola amministrazione, il ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha prontamente attivato un tavolo tecnico unitamente ad altri Ministeri, Enti locali e con la fattiva e proficua partecipazione collaborativa dell'Ispra e dell'Istat, redigendo un primo report nazionale sulla quantificazione dell’impegno e dello sforzo finanziario affrontato dalle pubbliche amministrazioni per la biodiversità. Ecco alcuni dati statistici: le spese per la biodiversità, sostenute dalle amministrazioni centrali dello Stato, nel 2010 ammontavano a complessivi 518 milioni di euro di flussi finanziari, di cui 455 destinati a “protezione della biodiversità e del paesaggio” e 63 destinati a “uso e gestione della fauna e della flora selvatich” - dati Eco-Rendiconto dello Stato 2011; mentre per le spese sostenute dalle Regioni, nell'anno 2009, ammontavano a 1,16 miliardi di euro, di cui 1,002 destinati a “protezione della biodiversità e del paesaggio” e 158 destinati a “uso e gestione della fauna e della flora selvatiche” - dati Istat. Ancora per dare l’idea: i finanziamenti italiani a livello globale transitati nel 2010 attraverso gli aiuti pubblici allo sviluppo, finanziamenti che vedono la biodiversità come “obiettivo principale”, secondo i parametri dei Rio Markers, ammontano a circa 4 milioni di euro, mentre se si considera la biodiversità anche come “obiettivo secondario” la cifra complessiva sale a circa 15,4 milioni di euro - dati MAE.
Il momento storico che stiamo vivendo è davvero unico... le risorse finanziarie sono state notevolmente ridotte e si corre il rischio di non poter sopperire e fronteggiare diverse situazioni che, seppur importanti, dovranno trovare un ridimensionamento se non alternative soluzioni di non facile adozione.