Fotografia
Roberto Savi
Libreria Fahrenheit 451, Roma
Lo Studio, luogo del lavoro dell'artista. Fotografie in bianco e nero realizzate nel corso del tempo negli studi di diversi autori.
Dedicato ad Edolo Masci, a 4 anni dalla sua scomparsa (14 Novembre 2008).
Immagini dagli studi di: Roberto Almagno (Aquino, 1954), scultore, disegnatore; Alessandra Giovannoni (Roma, 1954), pittrice, disegnatrice e acquerellista; Massimo Luccioli (Tarquinia, 1952), scultore, disegnatore, incisore, pittore; Maddalena Mauri (Viterbo, 1962), pittrice, disegnatrice; Mimmo Nobile (Girifalco, 1955), pittore, disegnatore; e di Edolo Masci (Castiglione a Casauria, 1938 – Roma, 2008), pittore, incisore, scultore, disegnatore e acquerellista.
Il progetto della mostra presenta una selezione di immagini che attraversano il luogo dove la magia della creazione dell’opera d’arte si compie per mano dell’artista, lo studio. Luogo magico appunto, a cui si accede grazie all’artista, che condivide con l’ospite/iniziato, invitato, il suo spazio più intimo e segreto, quello dove nella solitudine più profonda rincorre l’occasione per illudersi della vita e per disilludersi dell’eternità.
Realizzate nel corso degli anni da Roberto Savi, le immagini raccontano come lo studio dell’artista sia il luogo dove l’opera d’arte nasce per mezzo del lavoro, illustrano come la fatica, il sacrificio, l’impegno siano necessari per far sì che l’atto creativo si realizzi e nascano le opere d’arte: dal frutto dell’idea dell’artista, che si fissa prima sul foglio di carta, come disegno, embrionale stadio, fino a raggiungere l’ultimo, quello dell’opera compiuta, finita. In questo luogo di attività lavorativa e di riflessione, di intimità e di solitudine, di rifugio e di cultura, si incontrano, nei personali disordini del fare di ogni artista, arredi, utensili, colori, oggetti, libri: cartine tornasole, sfaccettature, indizi delle loro personalità, che offrono un raro e privilegiato documento da cui angolare un punto di vista per una lettura intima ed alternativa alla loro opera stessa.
Degli artisti cui gli studi s ono fotografati, l’autore d’eccezione ha curato e presentato mostre personali, stringendo con loro, nel corso degli anni, un legame di complicità, militanza e di frequentazione, a voler rivendicare il ruolo del critico come compagno di strada e complice intimo dell’artista.