Parchi e Oasi dello Spirito
Lizzano in Belvedere
Santuario della Madonna dell’Acero
di Dante Fasciolo
Oltre i 1200 metri, sulle montagne emiliane in provincia di Bologna, il Santuario della Madonna dell’Acero si presenta con la sua caratteristica struttura: una possente torre quadrata cui poggiano una serie di minuscole case in pietra, non molto dissimili dalle case contadine del luogo.
Suggestiva la località che circonda il Santuario: immense foreste di faggi e di abeti testimoni di uno spettacolare scenario a precipizio sulla valle del torrente Dardagna, magnificamente modellata dalle acque.
La leggenda orale narra che due fanciulli sordomuti, mentre erano intenti a custodire il proprio gregge al pascolo, furono colti da un temporale e trovarono rifugio sotto un enorme acero.
Durante l'imperversare del maltempo apparve la Madonna che fece riacquistare l'udito e la favella a uno di loro e comunicare che desiderava fosse in quel luogo venerata.
Per venire incontro a questo desiderio espresso in forma solenne con un miracolo, dapprima fu posta un’immagine sull’acero e successivamente fu eretto intorno all’albero un piccolo tempio.
Di quell’albero oggi è rimasto solo un tronco custodito all’interno della Chiesa, mentre fuori c’e un altro acero secolare a simboleggiare la fede che nutrono i cittadini delle località vicine che ogni anno festeggiano la Madonna il 5 agosto.
Luogo di preghiera e di meditazione, il Santuario conserva moltissimi ex voto accanto a quattro statue lignee di grandezza naturale, finemente scolpite, chiamate “I brunori”, dono del condottiero Brunetto Brunori, comandante della milizia repubblicana di Pisa, che secondo la leggenda riparò nella chiesa durante lo scontro con Maramaldo nella battaglia di Gavinana del 1530.