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fotografia

Sogni e lavoro
nelle storie dei Friulani

Una interessante mostra nelle Sale Espositive Provinciali di Pordenone ripercorre l'epopea dei lavoratori Friulani lungo la Transiberiana a partire dagli ultimi anni del XIX secolo sino ai primi '90 attraverso immagini, testimonianze e oggetti emblematici.

   

Il percorso della mostra propone alcuni aspetti dell'epopea dei lavoratori friulani impiegati dalla fine dell'800 fino al 1904 nella realizzazione della ferrovia transiberiana nell'area Krugobaykalia, la regione montuosa a picco sulle acque del lago Baykal, dove si congiunsero i due grandi tronconi rispettivamente da Vladivostok (Mar del Giappone) e da Cheljabinsk (Urali).

L'interessante raccolta d'immagini, testimonianze e oggetti - molti dei quali inediti, riemersi da archivi privati o da fondi bibliotecari ed esposti al pubblico per la prima volta - parte dalle condizioni di vita del Friuli negli anni che precedettero l'impresa e si snoda in un tracciato documentario e fotografico dedicato alla realizzazione di alcune delle opere sulla Transiberiana, illustrando le condizioni di lavoro dei lavoratori friulani, ma anche la loro vita quotidiana e i rapporti con i russi.

La mostra però si sofferma anche sulle complesse vicende di coloro che per scelta o per destino rimasero in Siberia, affrontando i drammi della storia russa del '900 assieme ai loro discendenti, alcuni dei quali vivono ancora oggi in quei luoghi e che in occasione della mostra hanno rilasciato la loro toccante memoria.

Un'ultima sezione è dedicata alla Siberia di oggi, selvaggia e reale, ritratta dagli scatti d'autore di Marco Pighin, giovane reporter che da diversi anni ha scelto di vivere in quelle regioni, e a quella riprodotta dalla matita onirica di Hugo Pratt, che fa vivere al suo Corto Maltese le ambientazioni storiche vicine agli anni in cui i lavoratori friulani operarono sulla più lunga ferrovia del mondo.

      


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)