Parchi e oasi dello spirito
Abbazia di
Monte Oliveto Maggiore
di Dante Fasciolo
Fu il beato Bernardo Tolomei nel 1313 a fondare l’Abbazia di Monte Oliveto maggiore, che ancora oggi domina dall’alto delle Crete Senesi.
Bernardo, nobile della città di Siena, si ritirò dalla vita pubblica e si stabilì quassù, luogo solitario e inospitale come allora lo definiva il toponimo “deserto di Accona”.
Accompagnaro Bernardo sul luogo del ritiro altri suoi amici che sentirono forte il richiamo ad una devozione per la Madonna. Insieme fondarono un Ordine che fu chiamato degli Olivetani, approvato nel 1319 dal Vescovo dell’epoca Guido Tarlatti che lo iscrisse nella Regola di Benedetto.
Fatto proprio il motto Ora et Labora i novelli monaci alternarono l’attività spirituale a quella culturale, dando inizio ad una riorganizzazione dell’agricoltura e al contempo alla costruzione del monastero che grazie all’impegno dei molti cge ne hanno avuto cura nei secoli, è ad oggi divenuto il gioiello che oggi possiamo ammirare.
L’Abbazia può ben considerarsi un grande “museo”: non solo per gli splenditi affreschi e dipinti che serba, unitamente a prestigiose statue, sculture e intarsi – una per tutte il coro ligneo cinquecentesco di Giovanni da Verona – ma anche per il museo vero e proprio di arte sacra con storici cimeli.
Si può avere una visione più precisa seguendo le trasformazioni architettoniche: L’accesso alla abbazia avviene attraverso una struttura medioevale e ad accoglierci ecco una grande terracotta smaltata dei Della Robbia, la chiesa a forma di croce presenta lo stile barocco impresso da Giovanni Antinori nel 1772; il Chiostro grnde, realizzato tra il 1426 e il 1443 è pura testimonianza rinascimentale e i sui portici e pareti mostrano orgogliosi affreschi di Luca Signorelli e Giovanni Antonio Bazzi detto Sodomia. I dipinti raffigurano le storie di San Benedetto narrate da San Gregorio Magno.
Molto ancora tiene in serbo l’abbazia, ma il piacere di una scoperta in loco offre sicuramente una Visione con ben più ampi orizzonti, e se ora si arriva con facilità al Monte, resta pur sempre il fascino della natura circostante. Un rigoglioso bosco ricchissimo di specie vegetali e rifugio di altrettanto numerose specie animali.
Domina il silenzio, e la pace dei luoghi accompagna i visitatori, o quanti chiedono soggiorno alla foresteria, alla pace dei cuori.