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Bella Italia

Costa Smeralda

di Gigi Oliviero

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Weekend  

Non solo Costa Smeralda

di Federica Fasciolo

Iniziando a scrivere questo articolo sulla Costa Smeralda, seppur facente parte della rubrica weekend, da sarda quale sono, le prime righe di bozza non potevano non essere spontaneamente piene di risentimento nei confronti di quei giochi di potere che negli ultimi anni hanno provocato una molto minore affluenza di turisti nella nostra isola.

Sentire il telegiornale e, nelle poche volte in cui se ne parla, vederla protagonista di compravendite e di prezzi delle traversate in nave lievitati come torte a causa della poca (o inesistente?) concorrenza nel settore, fa male... perché simili “giochi”, appunto, permettono a sempre meno persone di visitare questo posto incantevole: perdita per i turisti, per l’economia dell’isola e, quindi, per il benessere di chi ci vive tutto l’anno.

Ma, per un attimo almeno, dimentichiamo le esigenze pratiche e ricordiamo la sua bellezza per quello che è...

In effetti faccio un po’ di fatica a parlare di Costa Smeralda senza estendere il discorso a tutta la Sardegna... certo, se si pensa ai grandi yatch, ai vip in vacanza e alle loro spese folli (tante quanto in passato?) viene spontaneo pensare soprattutto a quella parte dell’isola, a nord-est, ma se spostiamo il discorso sulla bellezza naturale, nessuna parte di essa può venir esclusa.

Se ci si abitua a fare il bagno qui, allora sì che si diventa schizzinosi (ma sì, facciamo pure uso di termini in voga tra le bocche di qualche politico, tanto noi non rischiamo di venir malmenati a ragione dall’opinione pubblica): sono pochi i posti al mondo capaci di fare concorrenza all’isola ed è molto probabile che dopo essere stati qui non sarete più troppo entusiasti di passare l’estate da qualche altra parte. O almeno, di fare il bagno in un altro mare: acque dall’azzurro intenso, limpide... spiaggie chiare e dune che le separano da alberi e piante bellissime che fanno da perfetta cornice.

   

Ma ciò che rende la Sardegna più interessante dei suoi possibili rivali, è che la sua bellezza non si ferma alle spiaggie: la ricchezza dell’interno è immensa, fatta di natura selvaggia e paesaggi mozzafiato.

E se ciò non bastasse, c’è la storia: quella dei nuraghi, delle Tombe dei Giganti... e sono solo alcuni esempi. Qui non si parla in dialetto, il sardo è una lingua vera e propria. Ci sono tradizioni, balli e costumi tipici... eventi speciali durante i quali si respira la vera anima dell’isola e l’ospitalità sua e di chi ci abita.

E l’aria è pura...

Allora perché, chi può non combatte per far sì che le cose tornino come un tempo? La bellezza è rimasta la stessa, la volontà delle famiglie (quelle comuni, non solo quelle famose) di visitarla, anch’essa c’è ancora, è viva.

Abbiamo bisogno di qualcuno che ami questa terra, che fermi i tentativi di speculazione e di spostamento del mercato del turismo in altri luoghi. Per tornare di nuovo a parlare della Sardegna per l’incanto che crea e non per i problemi che la affliggono.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)