La Bellezza
di Carlo Marraffa
Il primo pensiero che viene in mente leggendo un titolo come “La bellezza” è quello che ci si troverà davanti a un testo che descrive ed esalta il look della figura umana e delle sue molteplici accortezze per pavoneggiare con il proprio corpo. Non è di questo aspetto di bellezza che vogliamo parlare ma della bellezza che ci viene donata dal creato, della nostra bellezza interiore che vorremmo far conoscere agli altri, di quanta bellezza siamo capaci di esternare quando facciamo qualcosa di creativo. Non a caso oggi ci troviamo a dover faticare non poco per trovare il bello nella vita che conduciamo, per trovare il bello nel comportamento del prossimo, il bello nell’ ambientale e la parola bello che non si usa più, ma la carenza di questo aggettivo è ancora maggiore nel mondo dell’arte e soprattutto in quello dell’arte visiva.
Ci è doveroso soffermarci su questo tema in quanto vorremmo aprire un dialogo con i lettori per informarli, fin dove è possibile, che essendo noi occupati quotidianamente con gli eventi artistici e culturali nella nostra Galleria la Pigna, avvertiamo da qualche tempo una crescita di espressioni artistiche negative e rilevanti un cupo stato d’animo di chi le realizza.
È vero che l’arte è l’espressione del proprio “Io” interiore che va indubbiamente elogiata e rispettata perchè rispecchia tutto ciò, ma è anche vero che questo “Io” comincia a gioire sempre di meno e ci fa avvertire una sempre maggiore presenza avversa al bello dagli artisti nelle opere che realizzano. Forse bisognerebbe dipingere, scolpire, fotografare ecc. i sogni e i pensieri che vorremmo realizzare per una vita migliore lasciando per un momento le difficoltà chiuse in un cassetto.
La creatività dovrebbe significare anche questo, non vi pare?