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Magica terra della Magna Grecia...

La Riviera dei Gelsomini...

di Loredana Cruciani

  

La Calabria, di tra le regioni più belle ed interessanti del nostro paese, costituisce una realtà territoriale straordinaria ed una preziosa risorsa naturale che se adeguatamente valorizzata potrebbe generare un indotto importante per l’economia del territorio. Sono trascorsi oramai molti anni da quando scendo in questa stupenda regione grazie a mio marito, originario di Riace (RC), nato e vissuto a Monasterace Marina (RC). Da qui vorrei iniziare questa mia breve magica escursione, ripercorrendo le bellezze archeologiche, naturalistico-ambientali, paesaggistiche, la cultura locale, le tradizioni folkloristiche e le eccellenti prelibatezze gastronomiche, a me note, che queste meravigliose zone calabresi danno la possibilità al turista di godere.

Percorrendo il litorale calabrese Jonico in direzione Sud, noto anche come la Riviera dei Gelsomini, si entra nel primo comune della provincia di Reggio Calabria: Monasterace.
Un luogo dove la natura e la storia si intrecciano e dove gli scenari naturali, mare e collina, si alternano: la spettacolare bellezza panoramica e la natura dai colori decisi, le pietre, il mare limpido, le costruzioni dell’uomo, monumento e memoria delle mille civiltà qui nei secoli fiorite.

Questa parte del territorio del versante jonico fu interessata dalle colonizzazioni dei popoli greci dopo la distruzione di Troia. Dalle incursioni greche nacquero così numerose città greche ed è per questo motivo che questo tratto di costa jonica fu chiamata Magna Grecia ovvero la Grande Grecia.

L’attuale territorio di Monasterace Marina e dintorni costituivano la colonia greca di Kaulon (che si vuole fondata da Kaul, figlio dell’amazzone Clete, da cui prese il nome, al tempo della guerra di Troia).

  

Gli scavi archeologici compiuti in questa cittadina hanno rinvenuto infatti la cinta muraria che delimitava l’antica polis e, prospicente il mare, un’ampia area sacra, il Tempio Dorico dedicato a Giove di cui ancora oggi se ne può ammirare il basamento. Nell'area archeologica di Kaulon, a dimostrazione di una cultura che si è protratta nei secoli, è stata ritrovata una pavimentazione con disegnato un drago di epoca successiva a quella greca, attualmente custodita nei musei di Reggio Calabria. L'opera detta DRAKON è di estremo interesse archeologico ed artistico. E' il reperto rappresentativo di tutta l'area archeologica di Monasterace.

Il centro storico, antico borgo medioevale, sorge a circa 3 km dal mare e qui si possono ammirare i mosaici pavimentali ed i particolari architettonici della chiesetta di San Nicola.

In questa singolare cittadina, ambiente ideale per tutti gli appassionati di vela, surf e soprattutto di archeologia subacquea per gli splendidi fondali marini ove facilmente potersi imbattere negli innumerevoli reperti e affascinanti relitti adagiati sul fondo del mare, soggiorna ancora oggi, un caro amico, l’amico di tutti i calabresi della zona, Stefano Mariottini, sub romano, che nel lontano 1972, immergendosi nelle acque del Mar Ionio, tra il comune di Monasterace Marina e Riace, in località Porto Forticchio, trova casualmente a circa 8 metri di profondità due statue bronzee raffiguranti due guerrieri di provenienza greca o magnogreca o siceliota, databili al V secolo a.C. e pervenute in eccezionale stato di conservazione.

Le due statue venute dal mare, presto famose in tutto il mondo come i “Bronzi di Riace” e divenute uno dei simboli della cittadina riacese, sono considerate tra i capolavori scultorei più significativi del ciclo ellenico e tra le poche testimonianze dirette dei grandi maestri scultori del mondo greco classico. I Bronzi attualmente si trovavano al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria.

Riace (RC), il cui nome è appunto noto in tutto il mondo per la scoperta dei Bronzi, è un piccolo centro dalle origini basiliane (XI secolo) e sorge su un'altura ricca di uliveti e vigneti. Tra le vestigia dell'antico borgo, si possono ancora apprezzare i resti di chiesette basiliane come quella di S. Nicola meta di pellegrinaggio nei giorni 26 e 27 settembre per i festeggiamenti dei SS. Cosma e Damiano, dove fede e folklore si fondono e offrono al turista uno spettacolo unico tra il sacro e il profano.

  

Monasterace è una cittadina situata lungo la costa jonica della Calabria, nei pressi di Punta Stilo.Monasterace si trova all'estremità nord della Locride, tra la provincia di Reggio Calabria e Catanzaro. Si divide in Marina e Superiore. Nella zona marina del paese si trovano i resti dell'antica Kaulon, fiorente colonia della magna grecia costretta a contendere i mercati a due più grandi potenze (Kroton e Lokroi, essendo situata tra le loro zone di influenza) e minacciata da nemici esterni, come i siracusani, che l'assediarono e distrussero. Nella zona superiore del paese, sulla cima di una collinetta sorge il piccolo Borgo medioevale, dove si possono ammirare opere architettoniche tra le più importanti della Calabria.Monasterace è quindi uno dei pochi paesi della Calabria ad avere due originii: magno greca e medioevale.

I dintorni non sono meno interessanti: tra il verde si raggiunge Bivongi con le sue famose Cascate del Marmarico e col monastero greco-bizantino di San Giovanni Therestis, Stilo con la preziosa Cattolica di arte bizantina, Pazzano con il Santuario dedicato alla Madonna di Monte Stella incastonato nella roccia, Serra San Bruno dove si trova il complesso monastico della Certosa e i favolosi boschi secolari, Gerace famoso centro storico tra i più preziosi della Calabria con la superba cattedrale e Locri Epizephyrii, colonia greca di primaria bellezza (gli arcieri di Aiace parteciparono all’assalto di Troia), e in cui forgiò i suoi discepoli Zaleuco, il primo legislatore della Magna Grecia, dove ancora oggi si possono ammirare vari reperti dell’antica Grecia.

La bellezza, la straordinarietà e la vera ricchezza naturale di questo tratto costiero del versante Jonico risiede indiscutibilmente nel tratto di mare che lambisce la costa, creando un’sia presso il museo cittadino sia presso la località Marasà, affascinante cornice naturale a tutte le località che in essa si affacciano.

Aria pulita, un mare cristallino e limpido di un colore che sfuma dal blu intenso all’azzurro chiaro e dove è facile spesso incontrare simpatici piccoli branchi di pesce azzurro (alici, piccolissimi pesciolini cd di “neonata”, i surici le pettinasse, ecc.).

Gli splendidi fondali offrono sicuramente un'indimenticabile ed unica avventura subacquea alla scoperta di veri e propri paradisi naturali di flora e fauna marina!

La vista di così tanta bellezza e incontaminata naturalezza fa nascere il desiderio, la speranza di poter salvaguardare gli abitanti del mare. Speranza che molte di queste specie non sopravvivano solo sulla carta fotografica, ma che possano continuare a nuotare libere nel loro meraviglioso mondo blu. E soprattutto faccia riflettere e faccia puntare le autorità locali e nazionali sullo sviluppo del turismo sostenibile, sull’accrescimento della notorietà di questi luoghi i cui paesaggi sono suggestivi e di unica bellezza naturale, sul miglioramento dell’immagine della Calabria attraverso i mass media, sull’attuazione di strategie e politiche di comunicazione multimediale. La notevole ricchezza della “materia prima” di cui dispone la Calabria, se è conosciuta e valorizzata, deve essere resa accessibile mediante ance un adeguato sistema viario, auto-stradale e ferroviario.

L’intero territorio della Calabria costituisce una straordinaria biodiversità, un patrimonio ambientale che deve essere accuratamente tutelato, promosso, incentivato e fruibile da chi ama la natura, la storia, la cultura e le tradizioni.

Dostoevskij diceva: “la bellezza salverà il mondo” ed io sono pienamente d’accordo perché la Calabria ha ereditato dalla natura tante meraviglie che noi abbiamo il dovere di rispettare e valorizzare!

  


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)