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Valle dei Templi di Agrigenti e altrove

Gli ultimi sfregi della violenza eolica

Come ogni anno, si levano alte le lagnanze dei turisti per i sempre nuovi scempi urbanistici e ambientali in Sicilia concepiti, o semplicemente permessi, dai pubblici amministratori locali, quasi a compensare la fortuna di vivere in quello che è, o almeno potrebbe essere, un Paradiso in terra, ambìto da tanti popoli per almeno venticinque secoli.

Ma da qualche anno, nelle lagnanze si riscontra qualcosa di diverso, di alieno, perchè totalmente inatteso da chi proviene dalle regioni più fredde. Ci si rende conto che il problema del degrado del territorio ha subìto una accelerazione dimensionale: sono comparse, sempre più numerose, le pale eoliche.

Ma oltre all'aspetto dimensionale, lascia allibiti i forestieri dove queste macchine imponenti vengono collocate. Da Segesta alla parte occidentale dell'Etna, dagli Iblei a Palazzolo Acreide non c'è scampo: pale dappertutto. Apparentemente non pare esserci stato nessun limite alla anarchia della nuova speculazione.

Naturalmente le eccezioni ci sono state, ma solo per confermare la regola. Non è esistita, in questi ultimi anni, una tutela ambientale o culturale contro l'improvvisa irruzione del grande eolico. La prova provata? Gli aerogeneratori incombenti sulla Valle dei Templi ad Agrigento.

L’aspetto veramente preoccupante non appare tanto la noncuranza del Governo nazionale o regionale, quanto il sovrano disprezzo di alcuni siciliani per il bene comune ed il loro vittimismo.

  

La violenza eolica non colpisce solo la Sicilia, altro esempio: solo un paio di decenni fa la speculazione eolica qui sul nostro Appennino, tra Emilia Romagna, Toscana e regioni limitrofe, sarebbe stata impensabile o almeno inaccettabile da gran parte di politici, stampa ed opinione pubblica... invece...

La tutela dell'ambiente, e dell'ambiente montano in particolare, era una cosa apparentemente acquisita e considerata, almeno a parole, motivo di vanto. Per quasi quarant'anni, cioè dalla costituzione dell'ente Regione, la politica locale aveva seguito, per l'Appennino tosco-emiliano, un indirizzo di protezione del paesaggio. Adesso verifichiamo giornalmente che razza di crollo morale sia avvenuto in così breve tempo. Ne conosciamo bene i motivi contingenti, sapendo far di conto. Ma quello che più ci fa inorridire non sono tanto gli sfregi territoriali in sé, quanto piuttosto i contorti meccanismi mentali, retaggio profondo di secoli di servilismi, che vengono riattivati per autorizzarli o addirittura favorirli.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)