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A Medolla e Mirandola operano gratuitamente gli architetti ANAB

Una mano tesa
per ricostruire

Un'occasione per ripensare l'edilizia

Oltre 90 tecnici dell’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica si offrono volontari per la ricostruzione Nell’Emilia segnata dal sisma

Ricostruire, ma innovando. Aiutare i cittadini dell’Emilia colpiti dalla tragedia del terremoto, ma, al tempo stesso, cogliendo l’occasione per evitare che quanto accaduto si ripeta e per diffondere i principi di un’architettura finalmente attenta alla sostenibilità ambientale e all’uso di materiali a basso impatto.

Da fine maggio, poche ore dopo il sisma, 60 tecnici dell’ANAB – Associazione Nazionale Architettura Bioecologica – sono partiti per le zone colpite come volontari per aiutare la ricostruzione. Fin da subito hanno effettuato sopralluoghi esplorativi, fornendo indicazioni alla Protezione civile sulle condizioni dei fabbricati, e dando conforto a chi ha dovuto abbandonare le proprie abitazioni.

Un abbraccio non virtuale. Un’azione concreta per testimoniare la vicinanza dell’ANAB all’Emilia e ai suoi abitanti. Le operazioni, in un primo momento, si sono concentrate a Medolla, uno dei centri più danneggiati dal terremoto. Da ieri, 27 giugno, le attività dei tecnici volontari di ANAB – nel frattempo saliti a 90 unità – si sono spostate nel Comune di Mirandola, che ha chiesto il loro supporto operativo.

Ripensare gli usi del territorio

Ma al di là dell'intervento di assistenza fornito, ANAB si interroga soprattutto sulla necessità di ripensare i criteri di intervento sul territorio, per adottare nuove modalità di uso delle risorse, non solo in chiave antisismica ma anche al fine di un più corretto approccio ambientale basato in primo luogo sulla riqualificazione dell’enorme patrimonio edilizio esistente.

“Se da un lato è prioritario adottare politiche per intervenire, possibilmente in chiave ecologica, nella ricostruzione sia degli edifici d’interesse storico-culturale, sia nell'edilizia residenziale e industriale più recente – spiega Olver Zaccanti, coordinatore ANAB per il supporto all’Emilia - dall'altro è fondamentale pensare modelli urbanistici che, privilegiando la riqualificazione e il riordino dell’esistente per contrastare i fenomeni di consumo del suolo, diano risposta ai fabbisogni abitativi urgenti delle zone colpite”.

Viceversa l'approccio utilizzato negli anni recenti negli interventi di ripristino delle aree colpite da sisma ha favorito una ricostruzione spesso disordinata, basata su modelli costruttivi a forte impatto ambientale, e solo episodicamente si sono realizzati interventi coerenti con un approccio bioecologico e rispettoso dell'ambiente.

Per discutere su questi temi ANAB ha organizzato in collaborazione con il Master di San Vigilio il convegno “Architettura Sostenibile nelle aree sismiche” Il confronto fra i tecnici bioedili ANAB, portatori di esperienze concrete in Emilia e a L'Aquila, permetterà di ragionare su quali criteri adottare per i nuovi modelli edilizi e urbanistici nelle aree oggetto di calamità, garantendo così un approccio sostenibile equilibrato e coerente con la messa in sicurezza dei territori e delle strutture e con le esigenze della popolazione.

  


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