Cerere e il Mediterraneo
Festival culturale dedicato al mondo dei cereali
di Giuseppe Cocco
Anche quest'anno, per il secondo anno, è tornata “Cerealia, la Festa dei Cereali: Cerere e il Mediterraneo”, il festival culturale dedicato al mondo dei cereali promosso da M.Th.I., ArcheoClub d’Italia sedi di Roma e Ariccia, Nur Edizioni e organizzato in collaborazione con l’Ambasciata e l’Ufficio Cultura e Informazioni della Turchia.
La seconda edizione del Festival, è patrocinata dai Ministeri dei Beni Artistici e Cullturali, dello Sviluppo Economico, dagli Assessorati alla Cultura Arte e Sport e al Turismo e Marketing del “Made in Lazio” della Regione Lazio, dagli Assessorati alle Politiche Culturali della Provincia di Roma ed alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale.
Manifestazione dal respiro internazionale con uno scambio particolare col Mediterraneo; al fine di valorizzare lo scambio interculturale, ogni anno il festival è dedicato a un paese diverso. Lo scorso anno il paese gemellato è stato l’Egitto, nel 2012 la Turchia.
Cultura, ambiente, territorio, società, economia, alimentazione, turismo, sono le tematiche affrontate dal festival, attraverso attività le più varie, quali tavole rotonde, incontri, performance, degustazioni, visite guidate, mostre, laboratori didattici.
Per la seconda edizione di Cerealia è tornato quale graditissimo ospite Alberto Angela, che in una conversazione a due con il Prof. Romolo Augusto Staccioli, presidente dell’Archeoclub d’Italia di Roma, ha parlato di testimonianze storico-culturali tra Roma e la Turchia. in occasione dell’evento di apertura del festival, a cui è seguita la rievocazione scenica del Rito delle Vestali per la panificazione che, secondo la tradizione, avveniva proprio nei giorni di giugno. Il festival si è articolato su Roma con varie iniziative e in vari luoghi, tra cui l’Ufficio Cultura e Informazione della Turchia, l’Enoteca Regionale Palatium, l’Auditorium di Mecenate, il Mercato di Campagna Amica del Circo Massimo; il Parco Regionale dell’Appia Antica, il Castrum Legionis nella Riserva Naturale Decima Malafede, l’Istituto Tevere.
Ma il programma di Cerealia non si è fermato a Roma: ad Ariccia e Albano si sono svolti convegni, visite guidate, spettacoli, percorsi archeologici/alimentari a cura dell’Archeoclub d’Italia Aricino - Nemorense, mentre altre iniziative si sono svolte nel Lazio e in Sardegna.
I promotori e partner di Cerealia intendono, attraverso un progetto che valorizzi anche la riscoperta della cultura dei territori, salvaguardare il valore della terra e delle culture autoctone, in una Italia che sta soffrendo in termini di economia locale, con il rischio di un pericoloso degrado e distruzione di un patrimonio economico, culturale ed alimentare prezioso e fondamentale non solo per la nostra sussistenza.
Cerealia vuole ricostruire la catena di valore tra il territorio di produzione e la tavola del consumatore, riportando in vita anche usi e costumi antichi, fondati sul rispetto della terra e dei suoi frutti, al fine di creare una catena virtuosa, che possa contribuire a diffondere una cultura di condivisione delle esperienze anche per un turismo più qualificato – fondamentale per l’Italia dal punto di vista dei beni culturali, dell’ambiente, dell’enogastronomia – e quindi strettamente legato alla qualità della vita.
Cerealia è poi più che mai una kermesse che punta a valorizzare le scelte sostenibili, il mondo del biologico e della produzione locale a Km 0.