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pagine preziose

Lontani dagli aerei
e più felici

Quando il viaggio è meglio "lento"

di Giuseppe Cocco

In un libro pubblicato da Einaudi "Senza volo", sottotitolo "Storie e luoghi per viaggiare con lentezza" (€ 13,50), Federico Pace racconta le storie e i luoghi per chi non vuole più avere a che fare con gli aerei. Per paura o per motivi ecologici. A bordo di un autobus, di una nave, di un treno. Sulla bici o a piedi. Sulle tracce di reporter, scrittori, antropologi, cineasti, fotografi e persone comuni che hanno attraversato il mondo senza mettere piede su di un velivolo. Dai viaggi in battello sul Danubio ai giri in bici in Olanda tra i tulipani. Dalla Transiberiana ai bus sulla Carretera Panamericana. Le distanze, i tempi e le informazioni utili. Un libro dove la rinuncia all'aereo non è più un modo per abdicare a qualcosa, ma una via per riscoprire una nuova e maggiore forza.

  

In "Senza volo" si battono strade diverse. Si seguono i percorsi e si affrontano i modi di viaggiare per chi ha paura di volare. E per chi vuole smettere di inquinare. Senza usare mai alcun velivolo si recupera, lontani dalla precarietà del ciclo, il viaggio di terra e di mare. Ci si libera per sempre dalla noia e dall'alienazione del volo. Per chi è stanco dei viaggi mordi e fuggi. Per chi vuole vedere i paesaggi, le città e i paesi. Per chi vuole ascoltare la natura, scoprire i fiumi, i monti perduti e quei territori di mezzo a cui non si presta alcuna attenzione. Quello che c'è in serbo fuori dalle rotte delle linee low-cost. I luoghi dove si pensava di non potere mai arrivare. I modi per muoversi da un luogo all'altro impiegando il tempo necessario per osservare, conoscere e vivere. Ogni singolo capitolo del libro svela i segreti di un mezzo di trasporto e le tante specie in cui si diversifica. I pregi e gli inevitabili difetti. I viaggi possibili e quelli impossibili. Tra riferimenti cinematografici, rimandi letterari e testimonianze, i percorsi storici e le nuove vie.

Di seguito un capitolo di Senza volo di Federico Pace.

“ ...Pare di tornare bambini quando di notte in treno si è in compagnia di persone care. Si rimane tutto il tempo a parlare. Così come si faceva, tra fratelli e sorelle, quando si rimaneva al buio nella stanza, liberi dallo sguardo protettivo dei genitori, a confessarsi ogni cosa. Le piccole malefatte compiute di giorno, i timori e i sogni per il futuro. Andare da Parigi a Praga è come compiere una specie di viaggio nella memoria di un continente che è stato a lungo separato da un cortina di ferro. Si parte dalla Gare de l'Est. La stazione è un monumento disegnato, alla metà dell'800, dall'architetto François Duquesney. E' l'idea di stazione che prende forma. Un edificio-monumento alla testa dei binari. Un modello che poi replicarono quasi tutte le grandi città del mondo. Un grande edificio-atrio che accoglie chi parte con un colonnato, quattro padiglioni rinascimentali e l'orologio sulla facciata con le due statue sdraiate. Sono la Senna e il Reno. I fiumi e il tempo. Una volta dentro si intravedono i tanti binari che come code lunghissime fuggono verso l'orizzonte. La luce, nel grande atrio, filtra e cade dalla volta in vetri come una cascata luminosa....

  


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)