f

Ciclo di conversazioni del critico Luigi Tallarico

di Luigi Capano

Annidata nel cinquecentesco Palazzo Maffei Marescotti - uno di quei poderosi edifici gentilizi disseminati per le stradine dimesse e tortuose delle vecchia Roma, che si mostrano d’improvviso agli occhi sorpresi dei turisti - , la galleria d’arte la Pigna, promotrice di tante e svariate iniziative, ha ospitato, nel corso dell’anno, alcune conferenze del critico Luigi Tallarico, apprezzato soprattutto per gli studi numerosi e appassionatamente attenti sull’avanguardia futurista. Tra i suoi libri ci piace ricordare: Boccioni da meridione all’Europa; Sironi, gli anni del primato italiano tra futurismo e metafisica; Il futurismo e la Calabria; Futurismo nel suo centenario, la continuità.

Spaziando da Botticelli a Sironi, da Boccioni al Tintoretto e commentandone i capolavori con quella partecipazione emotiva che lo caratterizza, Tallarico, davanti a un attento pubblico ha saputo sintetizzare e mettere a fuoco, nel tempo fuggente di un breve ciclo di incontri, il percorso creativo di alcuni tra i protagonisti della Storia dell’Arte di ogni tempo, arricchendo e completando i suoi interventi con la proiezione di numerose diapositive.

Quasi avvertiamo per un istante la prossimità con l’universo immaginale di questi grandi artisti che miracolosamente sembra fluire nel nostro piccolo mondo che scopriamo, improvvisamente, più ricco. Così le complesse creazioni botticelliane, le dense scenografie del Tintoretto, le periferie di Sironi, i fasci di forze modellati dal genio boccioniano sembrano compenetrarci e ricordarci che l’arte, la vera arte, reca in sé una forza attiva e fecondante e che la fruizione o meglio la contemplazione artistica è in effetto unicamente la ricerca di un contatto con questa forza viva e vivificante.

  


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)