Fumetto
Biblioteca d'Arte e di Storia
San Giorgio in Poggiale, Bologna
Andrea Bruno
Come le strisce che lasciano gli aerei
L'esposizione presenta le tavole originali
e gli schizzi preparatori per una storia a fumetti,
con le pagine della sceneggiatura e della copertina illustrata
del disco di Brondi, insieme agli studi per realizzarla.
Prosegue nella Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale il ciclo di incontri Il nastro di Moebius dedicato ai linguaggi della contemporaneità.
Sei dialoghi moderati da Alberto Sebastiani fra scrittori e fumettisti che, accomunati da esperienze lavorative e affinità, rifletteranno sulla continua interazione creativa tra scritture e linguaggi diversi, una delle cifre della narrazione contemporanea che a Bologna ha molti e validi esponenti, sia tra gli scrittori sia tra i disegnatori, di cui la Biblioteca ospiterà mostre temporanee.
Nel terzo appuntamento in programma ha visto il cantautore Vasco Brondi e il fumettista Andrea Bruno protagonisti dell’incontro Le affinità elettive. Entrambi si conoscono da qualche anno: Brondi, già lettore di Andrea Pazienza, si è innamorato dei fumetti scoprendo i graphic novel, Bruno è una delle matite più interessanti degli ultimi anni e per il cantautore ha creato la copertina del disco Per ora noi la chiameremo felicità. Ora, insieme, hanno scritto un racconto a fumetti di grande intensità e di cui Brondi è lo sceneggiatore, Come le strisce che lasciano gli aerei una storia di marginalità, una storia d’amore impossibile, una storia di sogni.
La conversazione fra i due autori è l’occasione da un lato per conoscere e capire la triangolazione tra musica, letteratura e fumetto, dall’altro per raccontare come si scrive una storia a fumetti a quattro mani. Correda l’incontro l’esposizione delle tavole originali e degli schizzi di Andrea Bruno, con pagine della sceneggiatura e la copertina illustrata del disco di Brondi, insieme agli studi per realizzarla, fino al 10 gennaio 2013.
Micol dai lunghi capelli rossi sotto il casco integrale. Rashid il nordafricano e la sua maglietta della nazionale italiana. Rico, una felpa rossa con il cappuccio e una grondaia sotto il braccio. Tre personaggi che si incrociano, si incontrano, si evitano. Ma si assomigliano: gli stessi pensieri, gli stessi gesti apparentemente insensati. Fanno da sfondo alle loro vite i phone center, quasi una succursale della propria casa, dove i momenti più intimi vengono esibiti in pubblico; la radio e la televisione che fanno la cronaca dell’ennesimo esodo; i cieli solcati da aerei che partono e arrivano lasciando nel cielo la loro scia. «È una storia scarna, fatta di simboli e di poche parole – racconta Vasco Brondi – di situazioni e panorami che spiegano da soli quello che succede. Le parole le ho usate più che altro per descrivere le immagini ad Andrea, i particolari, gli sfondi, le facce, i personaggi secondari, i cieli. È soprattutto una storia sulle partenze, sull’ansia di andarsene che è la stessa in posti così lontani e in persone con percorsi così diversi. Come dire che a volte non c’è una destinazione chiara ma ci sono insofferenze e sogni precisi. C’è anche un amore impossibile che infatti non funziona, è un accenno di amore.»
«Come le strisce è per me innanzitutto una storia di luoghi. – aggiunge Andrea Bruno – Luoghi che forse appartengono soprattutto alla memoria personale di Vasco, ma che in qualche modo mi sono risultati immediatamente evidenti, direi addirittura visibili. Il fumetto é racconto per immagini, e la qualità visiva della storia di Vasco ha fatto sì che il mio lavoro di trasposizione in disegni procedesse da subito con una certa naturalezza e senza troppi incidenti. In un certo senso dovevo solamente disegnare quello che vedevo.»