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Bella Italia

Monreale

di Gigi Oliviero

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Weekend 

Monreale

di Federica Fasciolo

A pochi chilometri da Palermo, alle pendici del Monte Caputo a 310 metri sul livello del mare, la città di Monreale domina la vallata circostante.

Ispirato da un’apparizione in sogno della Vergine, Guglielmo II decise di commissionare la costruzione che rende Monreale famosa in tutto il mondo: il Duomo.

   

Nonostante i più cinici asseriscano che il sovrano sia stato portato a prendere una simile decisione per via di rivalità terrene con parenti illustri più che da una visione celestiale, essendo passati molti secoli da quel lontano 1174 in cui i lavori iniziarono, possiamo certamente, nel nostro immaginario, apprezzare maggiormente l’idea di una leggenda suggestiva.

E così pensiamo al dolce Guglielmo, tanto stanco durante una battuta di caccia da addormentarsi sotto un carrubo: fu in quel momento che la Madonna gli rivelò che proprio in quel luogo si trovava il più grande tesoro del mondo e che lì egli avrebbe dovuto far costruire un tempio in suo onore. Svegliatosi, il sovrano diede ordine di sradicare l’albero e scavare intorno ad esso: il tesoro venne trovato e utilizzato per costruire il duomo.

Ma osserviamolo: la facciata presenta un portico a trifora, con due massicce torri ai lati, una delle quali è stata trasformata in campanile. In questo luogo si notano le influenze delle maestranze veneziane, convocate appositamente, e allo stesso tempo la forte presenza dell’arte bizantina, specialmente nei mosaici dalle tipiche forme stilizzate. E sono proprio questi ultimi, dorati e raffiguranti 42 episodi biblici, a impreziosire e rendere l’interno del Duomo fondamentale per l’arte del medioevo italiano.

Lo spazio interno è incredibilmente suggestivo anche grazie all’ampiezza delle tre navate in cui è suddiviso e lo stupore è massimo quando si arriva a osservare il grande mosaico del Cristo pantocrate che orna l’abside.

   

Perla che completa la costruzione, il chiostro dallo stile arabeggiante: ad attirare l’attenzione qui sono specialmente le colonne, alcune con intarsi a mosaico, altre intagliate ad arabeschi. Potremmo “rubare” le parole dello scrittore Guy de Maupassant, che dopo averlo visitato si espresse così: “Il meraviglioso chiostro di Monreale suggerisce alla mente una tale sensazione di grazia che si vorrebbe restare quasi per sempre...”.

Qualunque sia il motivo che abbia effettivamente spinto Guglielmo II a far realizzare questa grande opera, quindi, è comunque certo che sia riuscito nell’intento di creare una delle più solenni cattedrali siciliane, che segna il passaggio dalla concezione orientale dell’arte a quella occidentale, proponendo un’affascinante fusione di stili.

Ma anche nel resto della città, grazie alle numerose fontane (la più famosa, quella del drago), o al convento benedettino (e sono solo alcuni esempi) è comunque sempre l’arte la protagonista indiscussa… e almeno una passeggiata qui, per chi la ama, è un’esperienza a cui è davvero impossibile rinunciare.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)