Arte
Galleria Luca Sforzini Arte, Casteggio (PV)
Joseph Kaliher
Sono esposte in galleria un gruppo di opere pittoriche
dell'esponente americano del Nuovo Simbolismo Surrealista.
Nel mese di dicembre 2012 inizia la collaborazione di Joseph KALIHER. Maestro del Nuovo Simbolismo Surrealista, con Luca Sforzini Arte, Galleria d’Arte italiana ed internazionale. Luca Sforzini definisce il suo inconfondibile stile, fiabesco, apparentemente allegro, densissimo di richiami simbolici e profonde riflessioni sull’animo umano.
Una prima selezione di opere è disponibile in permanenza presso la sede espositiva della Galleria in Casteggio (PV).
Joseph Kaliher nasce in una comunità di hippies vicino a Ranger, Texas - Stati Uniti d’America. All’età di due anni segue la madre in Italia, insieme al suo secondo marito, il Duca Emanuele Canevaro di Zoagli. Cresce tra Italia ed Inghilterra, terminando gli studi secondari a Leicester nel collegio dei Padri Rosminiani. Riceve lezioni private nella tradizione d’arte classica dal Maestro Maurizio Martelli dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze, e si diploma quindi al rinomato Institut Superieur de Peinture Van Der Kelen et Longelain a Bruxelles, dove si specializza in pittura trompe l’oeil, faux bois et marble alla maniera fiamminga, sotto la tutela di Clemente Van Der Kelen.
Kaliher è molto apprezzato nel jet set internazionale: collabora con Paloma Picasso nel suo atelier di Firenze, e con il famoso architetto Michele Bonan. Annovera tra i suoi estimatori il Marchese Ludovico Antinori, famoso produttore di vini, il Principe Colonna di Napoli, il Conte Walfredo Della Gherardesca, i gioiellieri Vennari e gli industriali Demico e Collini, le famiglie Ferragamo e Modestini.
Alcuni talk shows televisivi usano le scenografie di Kaliher, e nel 1996 l’artista è ospite dello show televisivo Artseen, diretto dal famoso Will Rabinovitch, a New York. Dopo l’11 Settembre, partecipa all’Art Expo di New York. Da allora si accentua l’aspetto sociale dell’opera di Kaliher, valore aggiunto determinante per la storicizzazione di un artista che non rifiuta il confronto con il quotidiano.
Attualmente le sue opere si trovano, tra le altre, nelle collezioni della Fondazione Enrico Coveri, ed al Museo di Arte contemporanea di Villa Demidoff a Firenze.