Il mistero del tempo
di Nicola Bruni
Ho assistito ad un interessante dibattito su che cos'è il tempo, nel piccolo auditorium del Museo dell'Ara Pacis a Roma.
Si è preso spunto dalla presentazione del libro di poesie "Io e il tempo" (ed. Gattomerlino) di Roberto Morassut, deputato romano del Partito Democratico, in questa circostanza "fuori servizio" riguardo alla politica.
Gli interventi hanno spaziato dalla filosofia alla teologia, dalla scienza alle esperienze di vita, dall'amore all'umorismo.
Ho annotato qua e là alcune battute.
"Che cos'è il tempo? - si domandava intorno al 400 d. C. Agostino d'Ippona - Se nessuno me lo chiede, lo so. Se volessi spiegarlo ad altri, non lo saprei".
"Il tempo è la vita, sprecare il tempo è sprecare un po' della vita". Confessa Morassut: "Perdevo molto tempo, credevo fosse eterno; adesso lo risparmio, perché non ne ho il ricambio". E si rammarica che alla vita manchi "il tasto del riavvolgimento".
"C'è il tempo dell'orologio, che è indifferente alla vita di ciascuno di noi. C'è il tempo del calendario, che scandisce i giorni, i mesi e gli anni della nostra vita. E c'è un tempo emotivo, che fa spazio ai ricordi e ai pensieri che abbiamo".
"Quando pronuncio la parola futuro, la sua prima sillaba è già nel passato". "Il presente è il futuro del nostro passato".
C'è infine il grande mistero dell'eternità, di una vita eterna al di fuori del tempo, che è nelle mani di Dio.
