#368 - 1 novembre 2025
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Racconto

Shaliran

Il Piccolo fiore sorridente - 52

di Ruggero Scarponi

-Colloquio tra Kalina e la dea Belt nel deserto di Kor

Venne allora per Yabel il tempo della guarigione. Dopo le cure ricevute da Kalina si sentì meglio e scemata la febbre, rapidamente si riprese. Ma prima che le forze gli tornassero quando era ancora addormentato e semi-incosciente volle, la dea Belt, rapire Kalina e condurla con sé nel deserto di Kor. Per la prima volta le apparve e per la prima volta le parlò con voce di madre. La dea Belt poggiava i piedi sulle sabbie del deserto e si alzava su, fin su nel cielo e la sua testa era al di sopra delle nuvole. Il suo mantello copriva l’orizzonte ma Kalina non ne era spaventata poiché il suo volto esprimeva una dolcezza infinita.

Così disse la dea Belt a Kalina - O Shaliran, mia diletta Shaliran è giunto il tempo che io ti parli e che tu conosca come ama la Sacra Prediletta. Shaliran, per te, gli dei, da molto tempo prima che le cose del mondo fossero create, hanno scelto secondo il tuo amore. Essi dunque si compiacciono della tua unione con Yabel. Va da lui e siate felici. Anche la Sacra Prediletta lo sarà con voi. E io, Shaliran che sono la dea dei fiori e delle fanciulle, vedendoti giunta nella prossima festa di quashem promessa a Yabel e poi nel mese di Ar unita a lui nel giorno di Eluashem, il giorno delle unioni, per te pregherò la Sacra Prediletta di compensarti come specchio del suo amore. Io, Shaliran, oggi ti lascio poiché oggi stesso andrai da Yabel e così sarai donna, non più fanciulla. - Kalina aveva ascoltato commossa, con grande attenzione e così per la prima volta parlò alla sua Belt la dea dei fiori e delle fanciulle. - O sacra Dea, madre mia dolcissima, le tue parole mi recano gioia ma anche tristezza.

Certo, l’amore per Yabel riempie il mio cuore ma come potrò lasciarti madre amatissima? Come potrò dimenticare la tua amorevole presenza e come farò a diventare donna? E poi, madre amatissima, come potrà Yabel sottrarsi alla promessa indissolubile per trarmi a sé come sposa? - Ma la dea Belt sorrideva a queste domande e così rispose. - La Sacra Prediletta ama gli uomini per la loro felicità e li vuole liberi. Così essi possono rispecchiare il suo amore. Come hai fatto tu, mia Shaliran, che hai amato gli uomini e la Sacra Prediletta senza vincoli, senza costrizioni. Shaliran tu hai amato l’amore. Ecco perché gli dei si compiacciono in te. Non ci sono vincoli in cielo che impediscono a Yabel di amarti e di essere amato. Siate felici mia diletta e il cielo esulterà con voi!

-La pace

Il giorno seguente il Consiglio degli Anziani uscì dalla Roath con tutta la guarnigione militare per prendere conoscenza di quanto era avvenuto nella città dopo la tempesta di sabbia. Subito si avvide delle grandi atrocità commesse durante i combattimenti. Allora il Consiglio decretò che fosse posta fine al massacro. Si radunarono le truppe di Shawrandall e i resti dell’esercito del Principe. Venne inviato un messaggero al campo di Jalabar per avviare un colloquio di pace. Essendo Jalabar scomparso nella tempesta il messaggio fu recapitato al principe Massur che accettò la proposta. Così parlò il delegato del Consiglio degli Anziani. - Principe Massur vediamo tutti come gli dei abbiano punito la superbia e la durezza dei nostri cuori.

Due grandi nazioni escono da questa guerra stremate, distrutte nello spirito e nelle sostanze. Non abbiamo saputo o voluto trovare un accordo quando potevamo farlo ed ora la morte e la desolazione hanno preso il posto della vita e dell’opulenza. Stringiamo un patto, Principe Massur, che le nostre due nazioni in futuro siano legate da amicizia senza che una voglia prevalere sull’altra. La città di Shawrandall sarà lieta di assistere all’unione tra te e una delle sue figlie più valorose e più belle, la nobile Manshay della casa di Shamor come suggello dell’alleanza. - Così rispose il Principe Massur - Onorevole delegato degli Anziani di Shawrandall, come potrei rifiutare l’offerta che mi fate? L’alleanza tra le nostre nazioni sarà l’impegno della mia vita. Come suggello alla nostra alleanza voi mi offrite in sposa questa nobile fanciulla al mio fianco. Ebbene che sia lei stessa ad acconsentire. - Massur, - disse la Bella Manshay, - oggi accetto di farmi a te promessa, per amore. E se la nostra unione può recare il bene alle nostre due nazioni io ti dico di sì, sì, con ardore sarò la tua sposa. - E sarai la mia sovrana - concluse il Principe.

Nei giorni seguenti si lavorò molto per scavare nella sabbia alla ricerca dei corpi dei soldati che vi erano rimasti sepolti. Fu allestito un campo dove furono deposti i morti dell’uno e dell’altro esercito senza divisione così come capitava e senza differenze tra soldati e ufficiali. Poi si dovette metter mano alla città. Ci vollero due mesi per liberarla dalla sabbia che si era insinuata dovunque. Ma poi, una volta aperte le strade, ripresero lentamente i commerci e le attività artigiane. Cessato l’assedio furono ripristinati gli antichi traffici che avevano reso Shawrandall ricca e potente sì che dovunque era conosciuta come l’onorevole città di Shawrandall. Il Principe Massur radunate le truppe rimaste si predispose al viaggio di ritorno. Sarebbe tornato l’anno seguente nel tempo del narfur nel giorno di quashem per promettersi, come stabiliva la tradizione, alla Bella Manshay. Costei intanto era tornata in servizio nell’esercito. Non disse nulla e non volle serbare rancore per coloro che l’avevano tradita. Per prima cosa però ritornò alla casa paterna.

Tutto era stato distrutto e la bella dimora di Shamor era stata devastata dai saccheggi e dalla tempesta di sabbia. Ma la sua sorpresa fu grande nel ritrovare i suoi famigliari che miracolosamente erano scampati a tante sciagure. Si riabbracciarono felici. Cercò anche di Kalina in tutta Shawrandall, senza esito. Poi la Bella Manshay cercò di ricostituire il reparto delle sue amiche guerriere, quelle sopravvissute. E alla sera sulle scale del tempio rivide Kalina. Si abbracciarono e si tennero strette senza parlare. Poi insieme si recarono da Yabel. Il giovane stava molto meglio ma il suo volto era velato dalla tristezza. Quella sera i tre giovani divisero insieme il pane e l’acqua e Yabel annunciò che dal giorno seguente essendosi quasi completamente ristabilito avrebbe ripreso l’ufficio di Gran Sacerdote.
E Kalina fattasi a lui vicino, così per la prima volta osò parlargli. - Mio Yabel, domani, dopo l’ufficio del Kebaj mattutino, aspettami nella sala grande del Pta-Nurim, verrò a te per parlarti e recarti l’onore del mio shalman. A quelle parole Yabel restò fortemente turbato e avrebbe voluto replicare ma Kalina alzato un dito alla sua bocca gli fece cenno di tacere che l’indomani avrebbero parlato.

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