#366 - 1 settembre 2025
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero del giornale - ultimo per il 2025 - ci accomapgnerà fino a NATALE e le Festività del VECCHIO ANNO. Allo scoccare della mezzanotte del 31 DICEMBRE con il Brindisi del NUOVO ANNO, andrà in rete il nuovo numero 370: GIOVEDI 1° GENNAIO 2026 - CORDIALI AUGURI DI BUON NATALE BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
letteratura

San Francesco seconno noantri

Testo in lingua dell'urbe (romanesco)

Francesco

Di Bartolomeo Rossetti

Disegni di Lucio Trojano

Parte undicesima

La mejo vennetta è er perdono

Ma lo sai perché lui se comportava a 'sto modo?
Nun era mica scemo!
De 'ste su' stramberie mo' ce ridemo,
'sta "perfetta letizzia" che c'entrava?
Voleva di' che lui li perdonava senza rancore.

Noi che ne sapemo der perdono?
L'offesa la volemo vendica'. Mica lui se vendicava!
Nun ce metteva, lui, su la bilancia l'offesa pe' pagalla coll'offesa:
-Me dài 'no schiaffo? Te dò l'artra guancia!-
Oggi se dice: "Chi è tre vorte bono è fesso!"
Ma pe' lui quarziasi offesa doveva vendicasse cor perdono!

La perfetta letizia

A Fra' Leone domanno 'na vorta:
"Che è la vera letizzia fra' Leone?
Fa' un miracolo, fa' 'na bona azzione,
fa' der bene, aggiustà 'na cosa storta?

Francesco

No! Quanno noi stamo a bussa' a la porta de casa,
stanchi morti, e cor bastone er guardiano esce fori
e sur groppone a noi due ce ne dà 'n sacc' e 'na sporta,
e dice: "Pussa via brutti ladroni,
che venite a cerca' così de notte?

Chi ve conosce, brutti lazzeroni?"
E noi due sopportamo 'st'ingiustizia
che er guardiano ce carica de botte...
Solo questa è perfetta de letizzia!"

Francesco "giullare de Dio"

Co' li frati era alegro e mattacchione,
e quanno je girava un po' er pallino,
se divertiva come un regazzino,
era pronto a lo scherzo, un pacioccone.

Ogni tanto cantava 'na canzone,
come quanno era stato signorino,
cantava come un grillo canterino
e pe' questo ci aveva un soprannome:

"Er giullare de Dio", perché Francesco era vispo,
e in quer santo un po' svitato,
c'era ogni tanto un tocco giullaresco.
Parlava in modo semprice a la gente,
co' quarche esempio facile, azzeccato,
e co' quarche storiella divertente.

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