#366 - 1 settembre 2025
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
letteratura

San Francesco seconno noantri

Testo in lingua dell'urbe (romanesco)

Francesco

Di Bartolomeo Rossetti

Disegni di Lucio Trojano

Parte undicesima

La mejo vennetta è er perdono

Ma lo sai perché lui se comportava a 'sto modo?
Nun era mica scemo!
De 'ste su' stramberie mo' ce ridemo,
'sta "perfetta letizzia" che c'entrava?
Voleva di' che lui li perdonava senza rancore.

Noi che ne sapemo der perdono?
L'offesa la volemo vendica'. Mica lui se vendicava!
Nun ce metteva, lui, su la bilancia l'offesa pe' pagalla coll'offesa:
-Me dài 'no schiaffo? Te dò l'artra guancia!-
Oggi se dice: "Chi è tre vorte bono è fesso!"
Ma pe' lui quarziasi offesa doveva vendicasse cor perdono!

La perfetta letizia

A Fra' Leone domanno 'na vorta:
"Che è la vera letizzia fra' Leone?
Fa' un miracolo, fa' 'na bona azzione,
fa' der bene, aggiustà 'na cosa storta?

Francesco

No! Quanno noi stamo a bussa' a la porta de casa,
stanchi morti, e cor bastone er guardiano esce fori
e sur groppone a noi due ce ne dà 'n sacc' e 'na sporta,
e dice: "Pussa via brutti ladroni,
che venite a cerca' così de notte?

Chi ve conosce, brutti lazzeroni?"
E noi due sopportamo 'st'ingiustizia
che er guardiano ce carica de botte...
Solo questa è perfetta de letizzia!"

Francesco "giullare de Dio"

Co' li frati era alegro e mattacchione,
e quanno je girava un po' er pallino,
se divertiva come un regazzino,
era pronto a lo scherzo, un pacioccone.

Ogni tanto cantava 'na canzone,
come quanno era stato signorino,
cantava come un grillo canterino
e pe' questo ci aveva un soprannome:

"Er giullare de Dio", perché Francesco era vispo,
e in quer santo un po' svitato,
c'era ogni tanto un tocco giullaresco.
Parlava in modo semprice a la gente,
co' quarche esempio facile, azzeccato,
e co' quarche storiella divertente.

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