#355 - 1 settembre 2024
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 30 giugno quando lascerà il posto al numero 365. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
beni culturali e paesaggistici

Appia Antica

Patrimonio dell'umanità

di Nicola Bruni

Appia Antica

La Via Appia Antica è stata riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità con la denominazione di Via Appia, Regina Viarum, cioè con il titolo onorifico di Regina delle strade che le attribuirono gli antichi romani. Il riconoscimento si applica all’intero tracciato originario da Roma a Brindisi e alla sua variante Via Appia Traiana, una diramazione fatta costruire dall’imperatore Traiano tra il 108 e il 110 che da Benevento raggiungeva Brindisi attraversando l’Apulia con un percorso in gran parte vicino alla costa e pianeggiante.

Appia Antica

La funzione primaria del tracciato era di garantire un rapido movimento delle truppe verso l'Italia meridionale, al fine di consolidare il dominio di Roma su quella parte della penisola.
Essa, tuttavia, divenne fin dal principio una fondamentale via di commercio, facilitando l'afflusso nell'Urbe di prodotti delle fiorenti città della Magna Grecia e i rapporti con il mondo ellenico attraverso il porto di Brindisi.

Appia AnticaAppia Antica

I lavori per la costruzione della Via Appia iniziarono nel 312 a.C. per volere del censore Appio Claudio Cieco, che fece ristrutturare ed ampliare una strada preesistente che collegava Roma ai Colli Albani, prolungandola fino a Capua. Alla metà del III sec. a.C. il tragitto fu esteso fino a Maleventum, che nello stesso periodo mutò il nome in Beneventum (Benevento). I lavori di costruzione si protrassero durante la seconda metà del III sec. a.C., quando fu raggiunta Tarentum (Taranto), e poi fino a 190 a.C., quando fu completato il percorso fino al porto di Brundisium (Brindisi).

Appia Antica

Larghi tratti dell’antica strada sono ancora oggi conservati e percorribili, nonché meta di turismo archeologico, particolarmente nei pressi di Roma. Qui si trovano la monumentale Porta San Sebastiano (già Porta Appia delle Mura Aureliane), le catacombe di San Callisto e di San Sebastiano, il Mausoleo di Cecilia Metella, il Circo di Massenzio, il Mausoleo di Romolo, la Villa dei Quintili.

Appia Antica

Nel 1988 è stato istituito dalla Regione Lazio il Parco regionale dell’Appia Antica, che si estende su un’area di circa 4580 ettari nei territori comunali di Roma, Ciampino e Marino. Coincidente di fatto con il territorio del Parco regionale è il Parco archeologico dell’Appia Antica, istituito nel 2016 dal Ministero per i Beni e le attività culturali al fine di tutelare e valorizzare i monumenti antichi dell'area.

Appia Antica

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