Il fotografo...
...cosa non fa per una foto
Di Santi Visalli
La morte di Martin Luther King aveva suscitato un’ondata mondiale di cordoglio e ovviamente tutte le testate del mondo volevano le foto del funerale.
L’indomani dell’assassinio del grande leader nero, ero già ad Atlanta. Era il 9 di aprile del 1968. Insieme ad un fotografo tedesco, del quale non mi ricordo il nome e neppure il suo aspetto fisico, abbiamo affittato una macchina. Ci eravamo appena conosciuti all’aeroporto di Atlanta. Io mi misi alla guida e lui con una mappa in mano mi fece da navigatore.
Eravamo così affiatati come se avessimo fatto coppia da anni, correndo nei rally: non ho mai conosciuto una persona che riusciva a leggere le mappe come questo fotografo, azzeccava tutte le strade e così non ci siamo mai persi.
La mattina dei funerali ci recammo alla chiesa Ebenezer Baptist Church. In giro c’erano moltissimi fotografi e cineoperatori, io riuscì a salire su un palo in modo da avere una panoramica della folla che si ammassava davanti la porta della chiesa, e ad un tratto girandomi verso destra ecco cosa vidi: un fotografo che scalava con grande perizia ed agilità, nonostante le macchine fotografiche al collo, la bacheca degli annunci. Non ho mai saputo chi fosse!