#354 - 1 agosto 2024
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Diario

L'iniziativa del Diario di Conoscenda 2024 - Edizioni Conoscenza

viene presentato ogni mese - testi e grafiche - sul nostro giornale

Un mondo che respira

Dobbiamo cambiare adesso
perché domani potrebbe essere già tardi

(Greta Thunberg)

«Breathe, breathe in the air» cantavano i Pink Floyd, «Dum spiro spero» (finché respiro spero) scriveva Cicerone. Eppure l’aria intorno a noi si è fatta pesante e la natura, da universo ispiratore di poeti e pittori, si è assottigliata in un paesaggio ricreativo. “Non c’è un pianeta B”, “Cambia il sistema non il clima”, “Eco not Ego” non sono semplici slogan.

Un mondo che respiraUn mondo che respira

Abbiamo un solo pianeta. Gli scienziati da anni lanciano l’allarme sul cambiamento climatico. Il movimento Fridays for Future ha iniziato un processo di consapevolezza, soprattutto nei giovani, sui rischi che comporta abitare la terra senza preoccuparsi di salvaguardarla. «La nostra casa» come la chiama Papa Francesco, che “ci precede”, «sembra trasformarsi sempre di più in un immenso deposito di immondizia».
L’essere umano si è dimostrato un ospite ingrato nei confronti della terra, ma soprattutto stupido. Il motore che muove i movimenti ecologici mondiali non è infatti rivolto alla salvaguardia del pianeta tout court. Tema centrale è la consapevolezza di quanto un mondo inquinato, in cui la natura sia completamente piegata alle dinamiche economiche delle società, sia profondamente nocivo per la salute dell’uomo stesso.

Quando si parla di clima l’unico profitto da rincorrere dovrebbe essere quello legato al benessere collettivo, poiché le scelte compiute in qualsiasi parte del mondo incideranno sulla parte opposta. Il respiro è vitale per la sussistenza dell’umanità, così come riscoprire una natura pulita di cui siamo inevitabilmente parte integrante.

La Terra, è l’unica che abbiamo

«[...] Le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia. Il ritmo di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente ha superato le possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi.
[...] La nostra incapacità di pensare seriamente alle future generazioni è legata alla nostra incapacità di ampliare l’orizzonte delle nostre preoccupazioni e pensare a quanti rimangono esclusi dallo sviluppo. Non perdiamoci a immaginare i poveri del futuro, è sufficiente che ricordiamo i poveri di oggi, che hanno pochi anni da vivere su questa terra e non possono continuare ad aspettare.
[...] L’umanità del periodo post-industriale sarà forse ricordata come una delle più irresponsabili della storia; c’è da augurarsi che l’umanità degli inizi del XXI secolo possa essere ricordata per aver assunto con generosità le proprie gravi responsabilità».
(Papa Francesco, tratto dall’Enciclica Laudato si’)

«Pensa che grande rivoluzione planetaria ci sarebbe se milioni di ragazzi di tutte le parti del mondo con i loro zaini sulle spalle cominciassero ad andare in giro per la natura». (Jack Kerouac)

«La Terra non è un’eredità ricevuta dai nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli». (Proverbio amerindio)

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