#353 - 1 luglio 2024
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 30 ottobre quando lascerà il posto al numero 357. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Storia

Note sulla Memoria dei Giorni

-La prima donna Presidente della Camera entra nella storia: Leonilde Iotti, nota con il diminutivo di Nilde, deputato del Partito Comunista Italiano, viene eletta, per la terza volta consecutiva, Presidente della Camera dei Deputati, raggiungendo in questo mandato un altro primato oltre a quello di essere la prima donna della storia d’Italia a presiedere la Camera dei Deputati.
L’altro primato incontrastato è di aver ininterrottamente ricoperto tale carica per 13 anni. Altre due donne verranno elette allo scranno più alto della Camera: Irene Pivetti nel 1994 e Laura Boldrini nel 2013.

-Raffaella Carrà: Il caschetto biondo più popolare della televisione italiana e non solo. Nata a Bologna, come Raffaella Maria Roberta Pelloni, vanta una sessantennale carriera artistica, spesa tra i ruoli di conduttrice televisiva, showgirl, attrice, cantante, ballerina e autrice italiana.
Il pubblico comincia a conoscerla con il suo nome d'arte, Raffaella Carrà, fin dagli esordi al cinema e a teatro; il nuovo cognome le viene suggerito dal regista Dante Guardamagna, con riferimento al pittore futurista Carlo Carrà da associare al Raffaello "rinascimentale" richiamato dal nome.
Nel 1969, a sette anni dal debutto sul piccolo schermo (come valletta in Tempo di Musica), va incontro al successo con i programmi Io, Agata e tu e soprattutto con Canzonissima, dove accanto al conduttore Corrado costruisce per sé un ruolo del tutto inedito per la TV di allora: la showgirl, ossia un'artista eclettica che svaria dal ballo al canto, incarnando lo spirito moderno dei tempi nella gestualità e nel modo di vestire. Caschetto biondo, fisico asciutto e ombelico scoperto (uno scandalo per la mentalità di allora) entra da questo momento nell'immaginario collettivo con canzoni che non tramonteranno mai: dal sensuale ballo del Tuca Tuca alla spensierata Ma che musica maestro!, fino alle hit della disco-music come Rumore e Tanti auguri.
Gli anni Ottanta la vedono alla conduzione di una trasmissione cucita apposta per lei: Pronto, Raffaella?, primo programma di mezzogiorno della Rai. Ma il suo capolavoro lo firma a metà degli anni Novanta, quando, dopo aver conquistato il pubblico televisivo spagnolo, torna in Rai con Carràmba! Che sorpresa, con cui monopolizza il sabato sera degli italiani per diverse stagioni. Delusa dal flop della 51ª edizione del Festival di Sanremo, condotto nel 2001, la Carrà si prende una lunga pausa dagli schermi, interrotta nel 2013 per partecipare come coach al talent show The Voice of Italy, trasmesso su Rai 2.
Su Rai 3 per sei puntate dal 4 aprile 2019 e per altre quattro dal 24 ottobre 2019, conduce il programma d'interviste A raccontare comincia tu. Dopo una malattia tenuta segreta, è scomparsa a Roma il 5 luglio 2021.

-Ennio Morricone: Immaginare il cinema senza le sue musiche evocative è come ammirare una bella statua senza aver mai conosciuto la Pietà di Michelangelo. Compositore e direttore d'orchestra come pochi nella storia, per i musicisti di ogni genere e lingua è semplicemente "il Maestro".
Nato a Roma alla fine degli anni Venti, alle elementari si ritrova come compagno di classe un certo Sergio Leone, con il quale più tardi scrive un pezzo di storia del cinema, da Per un pugno di dollari (1964), primo capitolo della saga "spaghetti western", al gangster malinconico C'era una volta in America (1984).
Oltre a firmare le colonne sonore di più di cinquecento film, raccogliendo cinque nomination agli Oscar, porta le sue sinfonie in giro per il mondo, dimostrando uguale abilità come direttore d'orchestra. Di premi ne avrebbe meritati molti di più, in particolare l'Oscar che gli viene riconosciuto, per la prima volta, soltanto nel 2007, "alla carriera".
Insieme a questo mette in bacheca 9 David di Donatello, un Leone d'oro alla carriera nel 1995 e, primo italiano in assoluto, il Polar Music Prize dall'Accademia Reale svedese di musica, nel 2010. Nel 2013 cura le musiche de "La migliore offerta", thriller diretto da Giuseppe Tornatore, che gli vale il David per la "miglior colonna sonora".
Altro anno di trionfi è il 2016: porta a casa Golden Globe ed Oscar per la "miglior colonna sonora" del thriller The Hateful Eight (diretto da Tarantino); nello stesso anno gli viene assegnata la stella numero 2574 nella celebre "Hollywood Walk of Fame".
Muore a Roma il 6 luglio 2020 per le conseguenze di una caduta con rottura del femore.

-Vittorio De Sica: Nato a Sora (in provincia di Frosinone) e registrato all'anagrafe come Vittorio Domenico Stanislao Gaetano Sorano De Sica, con la carriera di attore, regista e sceneggiatore, fece del neorealismo cinematografico un modello universale riconosciuto in tutto il mondo e in ogni epoca. Mecenate di grandi dive, del calibro di Magnani e Loren (portate entrambe all'Oscar), fu il primo italiano a trionfare nell'ambita notte degli Academy Awards.
Formatosi nel teatro e con il cinema muto degli anni Venti, s'impose sulla scena come attore grazie alla commedia Gli uomini, che mascalzoni... del 1932, ricordata anche per la canzone "Parlami d'amore Mariù", portata al successo dallo stesso De Sica.
Quando negli anni Quaranta decise di mettersi dietro la cinepresa, non ci fu storia. Nel 1946 e nel 1948 sfornò i primi due di una lunga serie di capolavori, rispettivamente Sciuscià e Ladri di biciclette, premiati entrambi con l'Oscar come "miglior film straniero". Nel 1960 fece entrare Sophia Loren nel mito dei grandi di Hollywood con La Ciociara, che oltre all'Oscar come "migliore attrice protagonista" portò a casa i riconoscimenti più prestigiosi, dalla Palma d'oro a Cannes al David di Donatello.
L'ambita "statuetta" finì di nuovo tra le sue mani nel 1965 con Ieri, oggi, domani (con la coppia d'oro Mastroianni-Loren) e cinque anni dopo con Il giardino dei Finzi-Contini (tratto dall'omonimo romanzo di Giorgio Bassani).
Innamorato della lingua e della tradizione musicale partenopea, ne fu profondamente influenzato in molte pellicole, tra cui L'oro di Napoli e Matrimonio all'Italiana. La vita privata, e di riflesso quell'artistica, fu segnata dalla smodata passione per il gioco, che lo portò a dilapidare parte del proprio patrimonio.
Si spense in Francia (Neuilly-sur-Seine) il 13 novembre 1974 e le spoglie vennero tumulate nel cimitero monumentale del Verano a Roma.

-Primo fumetto di Corto Maltese: Mare della Papa Nuova Guinea, novembre 1913: vittima di un ammutinamento, il marinaio Corto Maltese (così chiamato perché originario di Malta) viene soccorso dall'avventuriero Rasputin, che lo accoglie sulla sua nave, dove tiene prigionieri un ragazzo, Cain, e una giovane donna, Pandora.
Inizia così "Una ballata del mare salato", la storia a fumetti che segna l'esordio del celebre personaggio ideato dallo scrittore e disegnatore riminese Hugo Pratt. Il primo episodio appare nel luglio del 1967 sul n° 1 della rivista Sgt. Kirk, frutto di una collaborazione tra l'editore Florenzo Vivaldi e lo stesso Pratt.
Archetipo dell'antieroe per eccellenza, dedito alla pirateria e all'apparenza cinico nei rapporti umani, Corto Maltese diventa negli anni uno dei personaggi dei fumetti più amati in assoluto. Per la profondità psicologica dei personaggi, alcuni dei quali modellati su personaggi storici reali, e per il perfetto inquadramento della serie in un contesto storico preciso, in molti attribuiscono al fumetto di Pratt la dignità di opera letteraria, vedendo in essa il primo esempio italiano di graphic novel.
Riproposta dal Corriere dei piccoli nell'estate del 1971, Una ballata del mare salato viene pubblicata per la prima volta in un unico albo da Mondadori, nel 1972.

-Frida Kahlo: La più popolare pittrice sudamericana di sempre, fu una protagonista della scena artistica internazionale nella prima metà del Novecento.
Nata a Coyoacán, a sud di Città del Messico, e qui morta il 13 luglio del 1954, Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón fu influenzata nello stile artistico da due eventi della propria esistenza: un grave incidente che la costrinse a stare a letto per diversi anni e a prediligere il genere dell'autoritratto, in cui rappresentava spesso il suo corpo martoriato e sofferente; il rapporto tormentato con il marito e pittore Diego Rivera, maestro del muralismo messicano.
Apprezzata da Breton e dai surrealisti, da cui prese comunque le distanze, alternò aspetti folclorici della propria terra a motivi fantastici e bizzarri. Nel 2001 le fu dedicato un francobollo negli USA, prima donna latinoamericana a ricevere un simile riconoscimento.

-Binda vince il 1º Campionato del mondo di ciclismo: Ad Adenau, in Germania, Alfredo Binda vince il 1º Campionato del mondo di ciclismo su strada per professionisti, tagliando per primo e da solo il traguardo dopo 6h37'29". Il podio è tutto italiano, perché al secondo posto c'è Costante Girardengo, terzo Domenico Piemontesi.
Binda è solo il primo di una lunga lista di vincitori italiani del titolo iridato (dal 1994 denominato Elite). Al 2016 l'Italia, con 19 ori, 20 argenti e 16 bronzi, è infatti seconda dietro al Belgio (26 ori, 11 argenti e 12 bronzi).

-Tragedia Andrea Doria: Partita con 1.134 passeggeri, martedì 17 luglio, dal porto di Genova e diretta a New York, il transatlantico Andrea Doria si trova ad affrontare un fitto banco di nebbia. A poca distanza, in direzione opposta, viaggia la MN Stockholm, un rompighiaccio svedese diretto a Goteborg.
Nonostante l'avvistamento sul radar e le comunicazioni tra i due equipaggi, alle 23,20 avviene un tremendo impatto con la nave svedese che sperona la Doria, provocando uno squarcio lungo quasi tutta la fiancata della nave.
L'SOS viene raccolto dal transatlantico francese Ile de France che porta in salvo quasi tutti i passeggeri e l'equipaggio, poco prima che la nave italiana affondi completamente. Quarantasei le vittime accertate tra i passeggeri più cinque uomini della Stockholm: questi sono i numeri di uno dei più gravi disastri marittimi della storia, che segna importanti cambiamenti nell'addestramento all'utilizzo del radar.
Processi e successivi studi faranno emergere l'inesperienza del terzo ufficiale al comando della rompighiaccio svedese, che non aveva saputo leggere correttamente la distanza tra le due navi sul radar.
Con l'Andrea Doria, considerata un gioiello dell'ingegneria navale, va a fondo un inestimabile patrimonio di dipinti, statue, ceramiche.

-Tolkien pubblica il “Signore degli Anelli”: Elfi, uomini, nani e hobbit abitano la Terra di mezzo, su cui incombe la minaccia dello stregone Sauron, signore degli anelli del potere, contrastato da Frodo e dalla Compagnia dell’Anello.
Questo mondo immaginario creato dalla fantasiosa penna di John Ronald Reuel Tolkien, scrittore inglese (nativo del Sudafrica), si spalanca per la prima volta agli occhi dei lettori. Oltre a rielaborare l'antica mitologia scandinava, l'autore, studioso di filologia, ha il merito di creare una lingua artificiale (ispirata al finlandese), il quenya, nota anche come lingua elfica.
Pubblicato a luglio del 1954 dall'editore George Allen & Unwin, Il Signore degli Anelli esce suddiviso in tre libri (La compagnia dell'anello, Le due torri e Il ritorno del re), sia per le difficoltà di reperire la carta, sia per tenere basso il prezzo dell'opera.
Il romanzo, tradotto in 38 lingue, diventa presto una pietra miliare della letteratura fantasy, ispirando tutta la produzione successiva e diverse trasposizioni cinematografiche, teatrali, insieme all'industria dei giochi di ruolo e dei videogiochi legati al genere fantasy.
Famosa la trilogia portata al cinema dal regista neozelandese Peter Jackson (2001-2003), che complessivamente porta a casa 17 premi Oscar. Il terzo capitolo, Il Ritorno del Re, con 11 statuette diventa il film premiato con il maggior numero di premi Oscar, eguagliando il primato di Ben-Hur e Titanic.

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