#350 - 20 aprile 2024
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Teatro

Civitavecchia - Teatro Gassman

Caligola je suis encore vivant

Di Ombretta Del Monte

Successo di pubblico e di critica per Il Caligola di Camus, per la regia e adattamento teatrale di Enrico Maria Falconi andato in scena al nuovo teatro Gassman di Civitavecchia.

Caligola je suis encore vivant

Un bellissimo testo interpretato e messo in scena in modo perfetto, vista la complessità della tragedia, la crudeltà e la follia del personaggio Caligola così come tratteggiato da Camus.
Una rappresentazione corale con meravigliosi giovani attori della compagnia “Blue in the face” che hanno dato vita ad una performance di altissimo livello, emozionando ogni spettatore presente in sala. Ciascuno di questi giovani attori ha donato intensità e spessore ai personaggi interpretati. Protagonista di questa opera meravigliosa è Matteo Tusculano giovane attore che “incarna” l’imperatore romano nel corpo e soprattutto nella sua complicata psicologia, rappresentandolo nei suoi sbalzi d’umore con grande abilità e velocità espressiva e corporale.

Un’interpretazione che va oltre la recitazione: Matteo sente tutta la personalità assurda, ma pura di Caligola e ne esalta la libertà, l’humus interiore che esplode al cospetto dei tribuni, dei patrizi e di tutta la sua fitta corte che nel tempo uccide per divertimento e per sadismo.
L’assurdo non vive gettato nel domani, ma vive ogni istante presente nella folle compiutezza. In quella annunciata illogicità dell’Imperatore non esiste una scala di valori, l’uomo deve puntare all’ammasso, alla quantità delle esperienze, vivere nel disinteresse del futuro e nel desiderio di consumare tutto ciò che ci è dato nell’esistenza.

Caligola je suis encore vivantCaligola je suis encore vivant

Matteo Tusculano è stato straordinario nel ruolo di Caligola. Ne ha tratteggiato la follia e la crudeltà estrema, donando anche intensi e commoventi momenti di fragilità che ne hanno evidenziato la solitudine e l’infelicità di un uomo tormentato e solo. Nessuna insicurezza nella recitazione, nella voce potente, sprezzante e carezzevole nei giusti momenti di malinconia. Il potere, l’amore, la carne, la cupidigia e il sangue si fanno voce, azione, dramma, commedia e tragedia.
Notevole anche l’interpretazione della Cesonia di Federica Corda graffiante e commiserevole sempre pronta a donarsi a Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico alias Caligola.
Incisiva l’interpretazione di Giacomo Costanzo nell’infido e diplomatico Cassio Cherea personaggio d’alto profilo politico della guardia pretoriana, artefice dell’uccisione di Caligola. Un ruolo portato in scena con l’importanza di chi al tempo ebbe la maestria subdola e tenace ad incitare ed operare contro l’onnipotente imperatore.
Commovente e piena di leggiadria la figura di Scipione interpretata da Filippo Granari che con la sua essenza estetica e poetica a caratterizzato il grande tema dell’amore. Scipione rappresenta il Bene, Caligola il Male. L’eterna lotta tra Eros e Thanatos in un intreccio drammaturgico espresso nei lunghi dialoghi.

Caligola je suis encore vivantCaligola je suis encore vivant

Tre giorni al Nuovo Sala Gassman di emozioni intense e di meravigliosi sorrisi.
E così che attraverso lo studio, la scrittura, la fatica, la fantasia ci siamo inventati e abbiamo realizzato uno spettacolo di quelli che ti fanno dire "sono orgoglioso" di esserci stato. E così che, da un teatro in perenne tensione artistica e che accoglie da anni spettacoli da tutta Italia, succede la Meraviglia, da quello che nasceva "solo" come uno studio sulla Tragedia. E così che ti trovi a sorridere, soprattutto, incontrando gli occhi dei tuoi attori che stremati e felici sanno (e sappiamo) di aver partorito una cosa bella e così difficile da renderla... semplice ed agile per tutti!” afferma con soddisfazione il regista Enrico Maria Falconi.
Uno spaccato di cultura teatrale dove giovani attori impiegano il tempo studiando, provando e recitando, dando prova che il giovane acculturato e con la passione artistica non si è estinto!
Uno spettacolo che merita, per qualità drammaturgica, di regia e di recitazione una programmazione anche oltre la città di Civitavecchia. Assolutamente consigliato!

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