#339 - 4 novembre 2023
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Cinema

Emma Dante ha presentato “Misericordia”.
Uno sguardo intenso e livido su un giovane orfano,
Arturo, cresciuto da una comunità di prostitute
in un mondo popolato da uomini miseri e predatori.

Misericordia

Misericordia

La storia. Costa siciliana oggi, una prostituta che ha appena dato alla luce un bambino, Arturo, viene percossa fino alla morte. Il piccolo viene accudito e cresciuto dalle amiche della madre, anche loro prostitute, all’interno di una comunità-accampamento dove regna sì il degrado e il disordine, ma anche una certa tenerezza. Arturo, che nel tempo manifesta anche una disabilità mentale, cresce comunque nell’affetto sotto gli occhi premurosi di Nuzza, Bettina ed Anna. Quando le pressioni e le crudeltà del loro sfruttatore si fanno più insistenti, le donne si interrogano su come portar via Arturo da quel luogo malato…

Misericordia

Emma Dante - scrive Sergio Perugini - colpisce duro, tratteggiando un racconto amaro, amarissimo, dove le donne sono sfruttate, violate, oggetto di desiderio e possesso, mentre gli uomini sono quasi tutti feroci predatori, volti miseri e grigi. Lì, in mezzo a quello scenario disgraziato, da fine del mondo, un bambino porta tracce di innocenza e candore. L’orfano Arturo si muove nella baraccopoli con sguardo giocoso e sognante. E nonostante le sue membra crescano rapidamente, l’animo di Arturo rimane bambino, complice la disabilità. Arturo sembra così un “fanciullino musico”, richiamando Pascoli, portatore di lampi di speranza là dove non sembra esserci più nulla, in una terra abitata da corruzione e rassegnazione.

Misericordia

La regista Emma Dante compone un affresco umano tragico, disperante, dove l’unica nota luminosa è affidata al legame materno-protettivo che queste tre prostitute – Nuzza, Bettina e Anna – dimostrano verso Arturo, quel figlio lasciato in dote da una di loro spezzata dalla strada, da uomini avidi. “Misericordia” è un film che accosta (neo)realismo e denuncia, con inserti qua e là di poesia livida. L’opera possiede di certo carattere, stile e spessore, anche se la regia della Dante risulta meno compatta e a fuoco rispetto ai titoli precedenti. Ottime le interpretazioni, soprattutto di Zambelli e Malato. Film complesso, problematico, per dibattiti.

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