#264 - 30 maggio 2020
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Cinema

L’ex sindaco di Roma Rutelli, fa una richiesta alla Raggi per esaudire
un desiderio di uno dei registi italiani che fu tra i più importanti

Omaggio a Federico Fellini

Francesco Rutelli, presidente dell’Anica, ha parlato di Federico Fellini nel giorno in cui il grande regista de La Dolce Vita, avrebbe compiuto 100 anni. Ha voluto rendergli omaggio parlando del suo ricordo più bello del regista chiedendo anche un regalo da parte della sindaca Raggi in onore del grande regista.

Omaggio a Federico Fellini

“Il ricordo più potente di Fellini, assieme ai suoi film, e al regalo di un suo ‘uovo portafortuna’ a Barbara e me - scrive Rutelli - è il fiume di popolo riconoscente e commosso che invase il Teatro 5 di Cinecittà per onorarlo.

Io ho un sogno: spero che gli verrà intitolato un tratto del Lungotevere, superando il diniego che gli fu opposto tempo fa.
Giulietta Masina, poco prima di terminare la sua vita, me lo disse rivelandomi questo desiderio che aveva Federico che le disse: ‘ci sono luce, vento, cielo, lungo il Tevere. Se proprio dovessi avere dedicata una strada, mi piacerebbe fosse li’.

Visto che non si poteva, decidemmo di dedicagli il Largo finale di via Veneto, teatro di tanti suoi film e frequentazioni.
Ma, dopo ben 27 anni, non sarebbe il caso di tornare su quella decisione? Avevamo anche ipotizzato un tratto senza impatti negativi per il cambio di denominazione (sia per i toponimi, che per i residenti). Ci si può tornare su?”

Il nostro augurio è che nessuno frapponga ulteriori ostacoli a questa iniziativa, tesa a riconoscere meriti autoriali-cinematografici cardini del cinema italiano.

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