#134 - 21 settembre 2015
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore č un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote č la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'č la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: č questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Elucubrazione europea

Diritti

di Giuseppe Sanchioni

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Quando la realtà supera la fantasia. Ricordate il film in cui Totò, con la complicità di Nino Taranto, vendeva la fontana di Trevi al “paisà” il quale poi si sentiva in diritto di riprendere il ragazzo che recuperava le monete nell’acqua perché quei soldi erano suoi in quanto proprietario del monumento? Erano gli anni ’60 del secolo scorso eppure nel secolo attuale sta succedendo qualcosa di simile.

Il Parlamento Europeo, sì proprio l’organismo formato dalle persone che dovrebbero risolvere l’emergenza migranti, si occupa anche della “libertà di panorama” cioè della possibilità da parte dell’autore o del proprietario di una costruzione, come un ponte, un grattacielo, un monumento o una statua, di richiedere i diritti di riproduzione al malcapitato turista che la vuole fotografare o, peggio, filmare. Facendo leva sul fatto che ogni turista è obbligato a fotografare perché quella è la dimostrazione che è stato effettivamente lì, è il suo alibi per quando ritorna in ufficio.

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Poi ci sarebbe da stabilire se si pagano i diritti solo di quello che compare sullo sfondo ed effettivamente è panorama oppure anche per le cose che stanno in primo piano, che teoricamente non sono panorama.
E se i turisti si facessero firmare una liberatoria dal monumento?
Argomenti per schiere di avvocati.
I nostri sarebbero subito tentati di istituire un’apposita Authority dei panorami, con annesse poltrone e gettoni presenza, che abbia lo scopo di stabilire le tariffe adeguate. Per la felicità dei nostri sindaci, che sempre alle prese con qualche forma di deficit e sempre alla ricerca di qualcosa da tassare, reclamerebbero giustamente la loro parte di diritti.

A questo punto mi piacerebbe invece che le associazioni dei consumatori facessero lobbying per ottenere al contrario che gli autori o i proprietari delle costruzioni paghino i diritti ai turisti per le foto scattate che portate in giro per il mondo fanno loro pubblicitĂ . Non sempre meritata.
Per ora rimaniamo in tranquilla attesa dell’apposita Direttiva che normalizzi il tutto rendendolo opportunamente burocratizzato. Poi si vedrà…

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