#103 - 8 settembre 2014
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Editoriale

Arlecchino fa il suo giro

di Dante Fasciolo

Si sa che il vestito di arlecchino fu costruito
assemblando lembi di vario colore…
in tempo di miseria la creatività aiuta
un’invenzione di successo per alcuni,
indice di rassegnazione per altri;
una posizione mediana
accordò al personaggio la furbizia
e al contempo lo bollò di servilismo.

Ora spostiamoci in medio oriente: improvvisati sarti
retaggio di disastri politico-militari
hanno confezionato in fretta un vestito per quei territori:
pezze a colori per determinare una pace
che a lungo ha esercitato servilismo
mentre cuoceva odio sotto la cenere.

I tempi cambiano, le pezze perdono il loro colore originale,
confondono i confini, le cuciture si strappano ai bordi…
succede per il vestito di Arlecchino,
succede per l’ampio spicchio di mondo
ora non più controllabile.

Vecchi leoni-padroni hanno abbandonato le loro prede nella savana
ora smarrite, impaurite, incapaci a trovare sentieri di giustizia.
Le tribù tornate in guerra fra loro cercano nuova acqua
lontano dai vecchi aridi pozzi
avvelenati dall’odio, dalle furbizie, dagli sfruttamenti
macchine silenziose e subdole che sollecitano risentimenti,
fornisco polveri per i cannoni…e lasciano un po’ di petrolio
per bruciare i libri della vita…i simboli dei padri…millenni di storia.

Arlecchino fa il suo giro,
s’inchina ai forti, e ai miseri,
ai violenti e alle vittime, alle distruzioni, al dolore, ai lutti…
Arlecchino fa il suo giro
e il mondo lo segue.

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