#128 - 11 maggio 2015
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del 31 LUGLIO PER LASCIARE IL POSTO AL N° 354 GIOVEDI' 1° AGOSTO. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore č un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote č la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'č la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: č questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Editoriale

EXPO 2015

di Dante Fasciolo

Il cibo occupa la scena della comunicazione.
Mai come in questo ultimo periodo di tempo
si è parlato così tanto del cibo e dell’alimentazione.
Non sempre a proposito, anzi…

Ma tant’è, non bastassero le mielose trasmissioni TV,
le cui rappresentazioni tutto fanno
meno che dare un senso al bisogno di nutrirsi
e all’opportunità che tale bisogno sia commisurato
a prodotti, a regole di mercato ed etica sociale…
ecco piombarci addosso, dopo mesi di
bombardamento mediatico dell’attesa,
l’Expo milanese con la sua roboante macchina pubblicitaria,
con la sua prepotente moltiplicazione di appelli,
con il suo apparato affaristico-commerciale,
col suo insieme di eccessiva affabulazione.

“Nutrire il pianeta - Energia per la vita”
lo slogan che accompagna la kermesse milanese
esce mortificato
dai mastodontici padiglioni
dove ardite, improbabili architetture; mal digerite culture;
rattoppate presenze stilistico-artistiche
vogliono far credere che la fame nel mondo sarĂ  eliminata,
che la ridistribuzione alimentare
sarĂ  equa e raggiungerĂ  ogni lontana esistenza,
che ciascun uomo di questa terra
avrĂ  calorie sufficienti ed equilibrate per vivere,
che ogni produzione sarĂ  salvaguardata,
che le multinazionali dell’agro-alimentare
rinunceranno ai vergognosi, rapace profitti,
che i campi saranno dati a chi li lavora,
che i contadini potranno benedire il frutto del loro lavoro
e conservare i loro semi per la prossima stagione.

Ben venga l’Expo 2015
per chi crede e per chi lavora in questo senso:
una “Carta di Milano” è stata copiosamente firmata.
Sapremo a breve se le intenzioni vedranno la luce.

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