La forza della fantasia
la capacità di immaginare - incontro con Roberta Pugno
di Loredana Fasciolo
Con la sua arte e la sua quarantennale attività professionale, Roberta Pugno vuole raccontare l’energia e la forza emotiva che le immagini, la bellezza e lo “stupore” del mondo hanno nel loro opporsi ad una realtà sempre più spesso legata alle logiche della razionalità, dell’utile e della banalità del male.

«L’essere umano”, dice la pittrice-filosofa, “nasce con la capacità di immaginare. Va ritrovata l’origine sana e vitale del singolo ma anche della specie umana, che ebbe un lungo inizio di reciprocità e addirittura d’arte come testimoniano le pitture rupestri». Supportata dalle scoperte scientifiche più avanzate sulla realtà psichica, l’artista propone immagini, ricerche, e manifestazioni capaci di parlare della natura profonda delle cose, prima fra tutte la “sapienza” del mondo inconscio, quella dimensione universale che spinge naturalmente l’essere umano alla creatività e al rapporto con l’altro, e che permette, con la realizzazione della propria identità, di contrastare la violenza tra individui e tra popoli, proposta da troppo tempo come la vera natura degli esseri umani.
In occasione del RAW, Rome Art Week, gli interessati che hanno visitato la bellissima casa – studio della pittrice sono rimasti affascinati dalle sue opere, sia quelle di recente e recentissima produzione, che quelle che fanno parte della sua carriera artistica.
Lo studio di Roberta Pugno fa parte del gruppo DAI-GARBATELLA Distretto Arte Immagine, formatosi di recente, che riunisce sedi d’arte del territorio e che quest’anno partecipa al RAW con il progetto collettivo IMMAGINA: PASSATO E FUTURO.
Il percorso scelto per l’intervista e visita guidata delle opere della pittrice da parte della storica e critica d’arte Cinzia Folcarelli, si è soffermato intorno ad alcune parole chiave di vitale importanza nel percorso artistico – filosofico di Roberta Pugno.

Una di queste parole è MATERIA. La sua etimologia, dal latino “mater”, madre, ci aiuta a comprendere che tutte le cose, anche quelle invisibili, hanno una origine materiale. Fin dalla più lontana antichità
alla materia sono attribuite potenzialità e forza generante. Secondo la pittrice il pensiero nasce dalla materia.
Un’altra parola è VOLTO. La “linea”, centro della sua ricerca, è fondamentale per la formazione dell’identità umana quando diventa lo strumento mentale con cui il bambino “disegna” il proprio volto allo specchio e riconosce sé stesso.
Al volto si collega l’OVALE che, dice la pittrice: “è una forma inconsueta, antica nel tempo, quasi inosservata. L’ovale che deriva dal cerchio. Perché il cerchio non è altro che una ellisse in cui i due fuochi coincidono. Realizzare opere ovali è una mia sfida iniziata da poco”.
La lettura tra le opere si è c oncentrato anche su temi caratteristici della ricerca di Roberta Pugno: il filosofo Giordano Bruno, la filosofa Ipazia di Alessandria e le pitture rupestri all’interno delle grotte preistoriche.
I colori che meglio caratterizzano le opere della pittrice – filosofa sono il rosso e l’azzurro. Quest’ultimo è il colore intermedio tra il celeste (il colore del cielo) e il blu (il colore della notte). Il termine “azzurro” si riferisce al colore del lapislazzulo che tende al verde (dal persiano lazaward) mentre “indaco” deriva dal greco indikòn che significa dell’India, con riferimento alla pianta che lì cresce e dalla cui fermentazione si ricava il pigmento azzurro.
“Dentro alla storia della parola “rosso”, dice la pittrice, “ci sono potenti immagini che parlano di movimento: il sangue che scorre, il fuoco, la passione, il tormento… Nei sogni il “rosso” è la vitalità”.
Le opere di Roberta Pugno sono emozionanti e coinvolgenti, fortemente presenti e caratterizzate da stratificazioni segniche e coloristiche.
