Bernalda (Matera)
Julianos Kattinis
Lo sguardo sul Mediterraneo
di Cinzia Folcarelli
Nel Salone delle Cerimonie del Castello Medioevale del Comune di Bernalda (Matera) è avvenuta la consegna ufficiale di 12 acqueforti del Maestro Julianos Kattinis, artista di origine greca, importante esponente dell’arte contemporanea italiana e internazionale, nato a Damasco nel 1934 e scomparso a Roma nel 2023.

L’Amministrazione comunale ha ricevuto dalle mani della dott.ssa Carla Giovannelli, responsabile de "La casa degli Artisti" di Perugia, la generosa donazione. Le opere sono state esposte nel Castello Medioevale di Bernalda, sede istituzionale dello Spazio museale di arte contemporanea, nella mostra Julianos Kattinis. Sguardo sul Mediterraneo dal 28 luglio fino alla fine di agosto 2025.
L'operazione è stata possibile grazie al grande lavoro di squadra prodotto dall'amministrazione comunale di Bernalda, dal sindaco, Dott.ssa Francesca Matarazzo, dall'Assessore alla Cultura, Dott.ssa Rocchelia Scarcella, dalla responsabile dell'Area Amministrativa, Dott.ssa Gemma Santagata, dall’Associazione “La Casa degli Artisti” di Perugia e della Dott.ssa Carla Giovannelli; dalla direzione dello SPACC (Spazio, Pinacoteca, Arte e Creatività Contemporanea, ex PAMEC) Bernalda e Metaponto e dalla direttrice della Pinacoteca Comunale Dott.ssa Katya Madio, con la grande disponibilità di Clara Guarany, moglie di Kattinis e del figlio Teodoro Kattinis che hanno donato al Museo le opere realizzate dal Maestro nel 1984 dedicate agli Etruschi.

Julianos Kattinis dopo aver studiato in Medio Oriente e in diversi Paesi europei, ha scelto Roma come città d’adozione, stabilendosi a Trastevere.
Le sue prime esperienze artistiche in Medio Oriente, fortemente influenzate dal paesaggio e dall'arte antica, lo hanno portato a esporre anche in diverse città come Damasco, Amman e Beirut. Trasferitosi in Europa nel 1961, Kattinis ha studiato e lavorato a Parigi, Atene, Vienna e, infine a Roma, dove ha frequentato l'Accademia di Belle Arti. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. In particolare ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1964 e nel Museo Palazzo Braschi di Roma nel 1972. Kattinis ha realizzato opere con varie tecniche pittoriche e incisorie ottenendo ampi riconoscimenti da pubblico e critica.

Scrive la Dott.ssa Katya Madio: “La scelta orientata verso il maestro Kattinis e lo scambio sinergico avvenuto in questi mesi con la sua famiglia e, in modo particolare con la moglie Clara Guarany, oltre che con la dott.ssa Carla Giovannelli dell’Associazione “La Casa degli Artisti” APS di Perugia, è stata determinata da diversi fattori: l’origine greca dell’artista, lo studio per l’arte antica che ha sempre caratterizzato Kattinis, come lo dimostrano le sue opere, e che ben collegano lo spazio museale alle memorie archeologiche magno-greche di Metaponto, l’amicizia con Leonardo Sinisgalli, artista lucano presente presso la nostra collezione che ha scritto di lui questo testo critico, pubblicato su 𝐼𝑙 𝑃𝑜𝑙𝑖𝑒𝑑𝑟𝑜 𝑅𝑜𝑚𝑎, il 21 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 1972, ed estratto dal colophon della Cartella Gli Astronauti.”: 𝐾𝑎𝑡ti𝑛𝑖𝑠 ℎ𝑎 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑓𝑒𝑟𝑣𝑖𝑑𝑖 𝑎𝑚𝑖𝑐𝑖 𝑒 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖, 𝑖𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑜 𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜 𝑎 𝑑𝑖𝑟𝑔𝑙𝑖 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑠𝑜𝑟𝑝𝑟𝑒𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑡𝑒𝑚𝑒𝑟𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀. 𝑁𝑜𝑖 𝑐𝑖 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑒 𝐾𝐴𝑇𝑇𝐼𝑁𝐼𝑆 𝑠𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑖 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑟𝑖𝑛𝑐𝑒𝑎. 𝐴 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑟𝑒 𝑖 𝑠𝑢𝑜𝑖 𝑑𝑜𝑐𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑖 𝑣𝑒𝑑𝑒 𝑠𝑢𝑏𝑖𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑣𝑜𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑙’𝑒𝑝𝑜𝑠, 𝑙’𝑎𝑣𝑣𝑒𝑛𝑡𝑢𝑟𝑎, 𝑒𝑠𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑖𝑛 𝑠𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑚𝑜𝑛𝑜𝑡𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑎𝑐𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖, 𝑚𝑎 𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑝𝑖 𝑑’𝑎𝑙𝑎 𝑒 𝑑𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑏𝑖𝑐𝑒, 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎𝑚𝑝𝑖, 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑟𝑎𝑚𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖. 𝐾𝐴𝑇𝑇𝐼𝑁𝐼𝑆 ℎ𝑎 𝑜𝑟𝑟𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑠𝑖, 𝑒 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑒𝑠𝑡𝑒𝑡𝑖𝑠𝑚𝑜, ℎ𝑎 𝑜𝑟𝑟𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑑𝑒𝑐𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑒𝑟𝑒𝑏𝑟𝑎𝑙𝑖𝑠𝑚𝑜: 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑠𝑖𝑚𝑏𝑜𝑙𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝐴𝑐ℎ𝑖𝑙𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑓𝑎 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑠𝑐𝑎𝑐𝑐𝑜 𝑑𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑡𝑎𝑟𝑡𝑎𝑟𝑢𝑔𝑎 𝑒 𝑛𝑒𝑝𝑝ur𝑒 𝑁𝑎𝑟𝑐𝑖𝑠𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖𝑐𝑎 l𝑎 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑎. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑒 𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑒 𝑡𝑎𝑣𝑜𝑙𝑒 𝑚𝑖 𝑓𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑟𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎 𝑒𝑑 𝑒𝑠𝑝𝑙𝑜𝑟𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑎 𝑠𝑜𝑔𝑛𝑎.”


Nell’estate 2025, dal 26 luglio al 31 agosto, inoltre due oli su tela di Kattinis sono stati esposti nella mostra collettiva internazionale “Stati d’Arte”, a Spello (Perugia), nella splendida cornice di Villa Fidelia. Una visione surreale e panteistica caratterizza la misteriosa isola dipinta da Julianos Kattinis che emerge dal blu intenso del mare, sicuramente il “suo” Mar Mediterraneo. In questa opera stratificazioni segniche e coloristiche si dispongono le une sulle altre, si sovrappongono, si intersecano, si fondono tra loro, creando un tessuto onirico e sensuale, in cui si scorgono particolari del corpo femminile, generatrici di vita, e sguardi enigmatici che catturano l’attenzione dello spettatore invitandolo ad entrare in un universo atavico e criptico, fortemente connotato di simboli e rimandi alla mitologia. Nell’altra opera in mostra molteplici tasselli di colore, disposti gli uni sugli altri, creano un suggestivo paesaggio poeticamente illuminato da una falce di luna. La luce gioca sui tetti dei caratteristici edifici, stagliati davanti ad un brullo rilievo montuoso, evidenziandone i particolari. Sapienti pennellate rendono la composizione vibrante e instabile, come se ondeggiasse cullata da una brezza leggera. Per Kattinis “la pittura è una cosa mentale” che nasce sulla tela direttamente come prolungamento della sua psiche.

-Julianos Kattinis è presente su Wikipedia, Facebook, Instagram. -Per informazioni: www.julianoskattinis.it www.fondazionekattinis.art
