#365 - 1 luglio 2025
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
letteratura

San Francesco seconno noantri

Testo in lingua dell'urbe (romanesco)

francesco

di Bartolomeo Rossetti

Disegni di Lucio Trojano


parte decima

Li frati erano tanti

A la fine 'sti frati erano tanti,
'st' Ordine aveva preso piede
e 'sta comunità piena de fede
in tutto er monno se faceva avanti,

inzino a li paesi più distanti.
Ci aveveno 'na forza da nun crede,
penzaveno pe' l' artri, senza chiede
gnente pe' sé, vivevano da santi.

E se quarcuno a lui lo provocava
e je faceva quarche prepotenza,
macché, Francesco nun se ribellava.

E se quarche artro, permettenno Dio,
je menava, in risposta a la violenza
addirittura ringraziava Dio.

francesco

Chiara scappa da casa

Chiara era ricca, fija de signori li nobili Offreduzzi, e fu allevata
come 'na principessa, abbituata ne la famija a ave' tutti l'onori.

Dormiva fra le piume, sull'allori, da tutti riverita e rispettata,
e lei, che era di nobbile casata,
ci aveva tante serve e servitori.

Viveva in un palazzo principesco,
sempre trattata in chiccheri e piattini,
ma pe' segui' la strada de Francesco,

senza fassene accorge, a 'na cert'ora,
Chiara piantò baracca e burattini,
scappò da casa pe' anna' a fasse suora.

Francesco taja li capelli a Chiara

Arrivò a la Porziuncola de sera:
c'era Francesco co' li fraticelli,
intimiditi lì come pivelli,
che steveno a aspetta' l'ereditiera.

Chiara ci aveva l'anima leggera,
era felice fra 'sti poverelli,
e je tajò, Francesco, li capelli,
così la conzacrava a 'sta maniera.

E Chiara rinunciò da quer momento
a li lussi e a le gioie de la vita,
se ritirò, pe' chiudesse in convento,

a Bastia, j'annò appresso, mano a mano,
Agnese, la sorella, e fu seguita
da artre compagne, e finì a San Damiano.

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