#364 - 1 giugno 2025
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 30 giugno quando lascerà il posto al numero 365. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Danza

Per la compagnia COB Opus Ballett, i due giovani coreografi Jari Boldrini e Maurizio Giunti
presentano un Dittico orientale, ispirato a due documentari di Pier Paolo Pasolini

Dittico Orientale

di Giuseppe Distefano

Dittico Orientale

-COB Compagnia Opus Ballet - DITTICO ORIENTALE #1, Ph Gaia Biagiotti

Felice formula, ideata da Rosanna Brocanello per la compagnia COB Opus Ballet, quella di affidare a due giovani coreografi una serata a tema, con un legame tra le due creazioni che sembrano un continuum specie se i due autori, Jari Boldrini e Maurizio Giunti, condividono anche il lavoro di danzatori nella stessa compagnia di Virgilio Sieni, il cui peculiare linguaggio, l’estetica del movimento, si riflette nella loro scrittura. Ad aver ispirato le rispettive creazioni, accomunate dal titolo Dittico orientale (coproduzione Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e COB Compagnia Opus Ballet, debutto a Firenze, a Cango, nel festival La Democrazia del corpo), sono stati i documentari di Pier Paolo Pasolini Le mura di Sana’a del 1971, e Sopralluoghi in Palestina, del 1964.

Sana’a, la capitale dello Yemen, Pasolini la definì «…una città-forma, la cui bellezza non risiede nei deperibili monumenti, ma nell’incompatibile disegno», e ne perorava la salvaguardia delle sue preziose testimonianze artistiche denunciandone la rovina. In Terra Santa, invece, alla ricerca dei luoghi per il film Il Vangelo secondo Matteo, egli cercava l’antico e il sacro ma trovò, in un paesaggio dove tutto sembrava «Bruciato nella materia e nello spirito», modernità, folclore o intollerabile miseria (così nelle sue note).

Dittico Orientale

-COB Compagnia Opus Ballet – DITTICO ORIENTALE #1, Ph Gaia Biagiotti

Le due pregnanti coreografie – con dieci danzatori, cinque diversi per ciascuna – sono evocazioni e atmosfere di paesaggi corporei più che geografici, l’esplorazione di una mappa sensoriale dove irrompe l’arcano. Dittico orientale#1 di Boldrini, s’apre con un lungo suono e un canto – musica di Simone Grande -, e l’avanzare singolo dei performer dai costumi color terra , innescando movimenti febbrili tesi a catturare il sentire dei corpi, la tattilità dell’ascolto nella loro vicinanza, nello spazio di luce e di ombre, nell’abbandono che li accoglie e li rimanda, nel continuo entrare e uscire frontalmente o di spalle, lentamente, dietro un tendaggio scuro, riportando nuove visioni interiori subito consegnate nell’atto condiviso. Quel movimento snodato si rompe e ricompone in cerchi a terra, improvvisi scatti, e l’irrompere di lunghi bastoni sottili tenuti in mano che premono su uno degli interpreti, lo pungono quasi a trafiggerlo, e ritmano la sua uscita.

Dittico Orientale

-COB Compagnia Opus Ballet, DITTICO ORIENTALE #2, Ph Gaia Biagiotti

È un crocevia di posture anatomiche e articolate il Dittico Orientale #2, che Giunti «Sviluppa come un diario corporeo che segue il cammino del poeta-filosofo nelle terre di Palestina». Il tessuto sonoro avvolgente di silenzi, respiri, e melodie orientali contaminate da sonorità pop elettroacustiche – musiche di William Basinski, Alireza Ostovar, The Naked and Famous –, è su un immaginario di pose compassionevoli che in un minuzioso contrappunto si toccano, si muovono, si sollevano e si allontanano uno dall’altro, si adagiano a terra e rotolare come in una risacca, fino a lasciare solo una figura vestita di rosso. Immaginiamo l’antico dolore dei profughi, l’irriducibilità umana che li compone, in quel flusso e riflusso dei corpi, veloce, scomposto e ricomposto, smembrato e riunito, che si placano mentre il buio li sorprende seduti a terra fasciati nel loro stesso respiro.

Dittico Orientale

-COB Compagnia Opus Ballet, DITTICO ORIENTALE #2, Ph Gaia Biagiotti

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Alcune fotografie e immagini presenti sono tratte da Internet e Face Book , e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori fossero contrari alla loro pubblicazione, possono segnalarlo a dantefasciolo@gmail.com in modo da ottenerne l'immediata rimozione. Buona Lettura a tutti. grazie.