Nicola Filia
Via Crucis : un Messaggio di Fede e Arte
Di Gianni Sini*
Tante volte mi è capitato di visitare dei musei e di osservare in modo frettoloso e distratto opere di autori vissuti distanti da noi anche di diversi secoli, ma questa volta ho voluto soffermarmi, meditare e riflettere davanti alla Via Crucis dell'amico Nicola Filia.
Al termine del percorso mi sono chiesto: quale messaggio può offrire l'allestimento di una mostra sulla passione di Cristo nel Museo Diocesano Arborense di Oristano? Sicuramente attirerà un gran numero di visitatori e allora per prima cosa dico che non è adatta a chi ha fretta.
Gli eventi della passione, morte e risurrezione vanno meditati non osservati. Il visitatore deve cogliere il messaggio proprio di fede e di arte.
Non dimentichiamo che la croce è un elemento centrale della fede cristiana. Non è un elemento decorativo. Anche uno sguardo profano rimane fortemente colpito dalla storia e dai valori evocati.
Nicola Filia ha saputo interpretare, forte anche della sua fede e della sua appartenenza alla Chiesa cattolica, il mistero del dolore, della passione e della morte di Nostro Signore.
Guardare e capire la croce, per la cultura di questi ultimi due millenni ha significato imbattersi con quanto di più misterioso ci sia dato di incontrare nel rapporto tra l'umano e il divino. Conosciamo lo strumento che è stato quel legno caricato sulle spalle di Gesù e su cui Egli morì, meno comprendiamo umanamente la misteriosa ragione per cui il Dio-Uomo abbia sofferto e sia morto in croce.
Per chi crede, in quel volontario donarsi al Padre per la salvezza del mondo, si trova il senso della propria esistenza come salvezza in Cristo.
Nicola ci fa comprendere che se Cristo ha abbracciato la croce è perché ha voluto avvicinarsi a noi e non lasciarci soli nel dolore e nella morte, come ha detto Papa Francesco la Domenica della Passione. Per recuperarci, per salvarci. Il suo amore si avvicina alle nostre fragilità, arriva li dove noi ci vergogniamo di più. E ora sappiamo di non essere soli: Dio è con noi in ogni ferita, in ogni paura. Nessun male, nessun peccato ha l'ultima parola. Dio vince, ma la palma della vittoria passa per il legno della croce. Fermiamoci allora davanti all'ultima stazione, guardiamo il Crocifisso e diciamogli: Signore, quanto mi ami! Quanto sono prezioso per Te!
- Sacerdote