Nuovo Mose'
di Dante Fasciolo
Quando Mosè scese dal Monte Sinai
con in braccio le Tavole della Legge di Dio
non si pose l’interrogativo con quale spirito
gli uomini avrebbero accettato i nuovi comandamenti.
Semplici e perentori non suscitarono meraviglia,
molte di quelle indicazioni erano acquisite
ed applicate dall’opinione pubblica del tempo
poiché tramandate da secoli e secoli.
E Mosè ben ricordava che tali principi
erano ascritti alla confessione negativa
dei Testi delle Piramidi, ben mille anni prima
del suo incarico divulgativo.
Chiunque oggi si appresti a proporre regole
dovrebbe sapere che nulla
è veramente nuovo in questo nostro mondo,
e che nessuno sarà disposto a sposarle.
Così come furono in molti a disattendere
l’ordinato invito di Mosè – ed ancora oggi è così -
sono pochi disposti a credere ed obbedire
a qualcosa proposto disordinatamente.
Tuttavia, c’è da considerare che
se la nuova indicazione ha carattere Divino,
ciò ha e conserva in sè un valore,
così non è se laicamente impone.
C’è differenza tra Mosè che scende
dal Monte Sinai armato d’amore per gli uomini,
e chi sale da Mar-a-Lago
con l’idea di dettare leggi e assoggettare altri…
tanti altri che stanno dibattendo
con apprensione il nuovo pretesto
del nuovo Mosè.