#361 - 1 marzo 2025
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascerà  il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
letteratura

San Francesco seconno noantri

Testo in lingua dell'urbe (o romanesco)

Francesco
il padre e la madre

Di Bartolomeo Rossetti

Disegni di Lucio Trojano

parte settima

Francesco   
il padre e la madre

Francesco resta a San Damiano

Cosi Francesco restò a San Damiano,
nun tornò a casa e er padre, preoccupato
de 'sto ritardo, che pareva strano ,
lo cercava su e giù pe' tutta Assisi,
e annò a vede' che jera capitato,
che 'sto ritardo lo metteva in crisi.

La caccia ar Fijo

Come un cane da caccia annava intorno
su le su' tracce: 'ndo' s'era nascosto?
Lo cercava in ogni angolo riposto
de la città, ma nun trovava un corno.
Doppo avello cercato tuttoer giorno
finarmente scopri' 'ndo' stava er posto
e decise de faje un tiritosto
pe' convince quer matto a fa' ritorno
a casa. E co' 'na bona compagnia
fece 'na squadra e corse a precipizio
a San Damiano, pe' portallo via.
A casa ce lo riportò a la lesta,
pe' addrizzallo e pe' metteje giudizio,
e levaje 'sti grilli da la testa.

A pane e acqua

Senza pietà lo chiuse dall'inizio
a pane e acqua in una stanza scura,
pe' tanti giorni, dentro a quattro mura,
pe' piegallo e metteje giudizzio.
Ma lui perdeva er pelo ma no er vizzio;
a fallo smette da 'st'impuntatura,
artro che le parole, addirittura
je dava botte da manna' all'ospizzio.
Lo ridusse in catene, ma più quello
era furioso, più decisa e forte
era la volontà der Poverello.
E sotto la gragnola de percosse,
e d'inzurti, Francesco, in bona sorte,
era sereno, come gnente fosse.

Francesco libberato,

Ma successe che er padre, a un ber momento,
annò fori de casa quarche giorno,
e prima che lui fosse de ritorno,
la madre approfitta der momento,
aprì la cella cor proponimento
de libberallo ormai da quello scorno
de le catene tutto er santo giorno.
Così lo libberò da quer tormento
de la priggione e lo lassò anna' via.
Lui, ringrazzianno Dio, co' forza nova,
nun ce penzò du' vorte, e prese er via.
Ritornò a San Damiano de gran corza,
e se sentiva già, doppo 'sta prova,
più libbero e sicuro, e co' più forza.

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Alcune fotografie e immagini presenti sono tratte da Internet e Face Book , e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori fossero contrari alla loro pubblicazione, possono segnalarlo a dantefasciolo@gmail.com in modo da ottenerne l'immediata rimozione. Buona Lettura a tutti. grazie.