Una crescente indifferenza
Disaffezione
di Amanzio Possenti
Non cambia proprio nulla sotto il sole italico: la parola d’ordine nella politica pare una sola, contestarsi reciprocamente. Al punto che i contendenti dimenticano che la loro contestazione permanente mette in crisi il cittadino lettore-ascoltatore che, stordito dallo spumeggiante e quotidiano contrasto, non si raccapezza e si distacca dal ‘sentito’ o dal ’letto’. Ovvero perde interesse e anziché approfondire si rifugia- purtroppo, commettendo un evidente errore - nell’astensionismo elettorale.
In effetti le polemiche, pur aspre se sostanziali, ripetendosi in condizione ininterrotta, rischiano di non esercitare l’attrazione pubblica che le dovrebbe accompagnare. Tuttavia proseguono, in un crescere di indifferenza. L’interesse che la politica manifesta su ogni tipo di polemica non corrisponde talvolta a quello del pubblico: c’è una evidente discrasia.
Poi ci si lamenta dell’astensionismo che continua ad alimentarsi negativamente ed ogni elezione regionale e locale lo testimonia nel crescere della mancata affluenza alle urne e nel tentativo di trovare una ’motivazione’ che spieghi l’astensione. La disaffezione nasce anche dalla mancata comprensione dei ‘litigi’ fra le parti. Il cittadino comune desidera che la politica gli ’parli’, chiarendogli gli aspetti che possono coinvolgerlo e soprattutto gli ’parli’ con semplicità di espressione e di comunicazione non con pregiudiziali di ordine polemico.
Se è incontestabile che la politica abbia e segua sue regole - comunque a livello di servizio - la prima attenzione dovrebbe essere quella di ’farsi capire’ così che l’elettore vi si ritrovi per seguire questa o quella strada informativa : emerge il valore di un esame della situazione e di conoscenza corretta di quanto è stabilito da un qualunque provvedimento in discussione.
E’ importante partire dal dato di fatto, non preoccupandosi subito del sì o del no al provvedimento. Successivamente lo si analizzerà in modo completo, organico, nei punti di vista diversi, come la democrazia prevede e stimola al dibattito: a quel punto emergeranno critiche o approvazioni, tenendo tuttavia salda l’idea centrale e iniziale, la esatta conoscenza del provvedimento fonte di discussione.
Se nei dibattiti, su carta stampata come su radio e Tv, ci si comportasse avendo di vista il cittadino che legge o ascolta, il ‘guadagno’, anche in termini di partecipazione alla vita democratica, compreso il no all’astensionismo, sarebbe di gran lunga positivo e coinvolgente.