Si guarda agli orrori odierni
con desolante rassegnazione
Matura convivenza
di Amanzio Possenti
Si dice che il mondo cammini velocissimo ed è incontestabilmente vero, ma come cammina e in quale direzione? Certamente, in alcune terre fra guerre, violenze, azioni terroristiche e soprusi e dove questi estremismi non emergono apertamente o non ci sono, si segnalano autoritarismi poco rassicuranti. Ci sono anche Paesi fortunatamente tranquilli, dove vige la democrazia e l’atmosfera non è asfissiante.
La violenza in certe aree è purtroppo quotidiana, frutto di raccapricciante visione di forza: vuoi per l’aggressione di uno Stato sovrano, ma prepotente, sull’altro, pure sovrano e costretto a difendersi, vuoi a seguito di aberranti episodi di disumana violenza omicida e l’instaurarsi di controazioni mirate a distruggere i fanatismi terroristici, in una serie terribile di operazioni belliche sanguinose.
Basta guerre, che generano solo tragedie senza fine, un ‘basta’ gridato e umanamente espresso con dolore unanime,sulla scia dei moniti ininterrotti del Papa: ’la guerra è sempre una sconfitta’. Ciò nonostante si continua ad agire con le armi più micidiali e il terrore non solo si perpetua ma accresce l’uso forsennato di violenze inaudite. E quando non c’è guerra dichiarata, ecco scambi di bombardamenti, lanci di supermissili e razzi, volontà di offesa.
E’ questa la direzione che il mondo vorrebbe percorrere o è un’imposizione del più forte che intende dimostrare a tutti di esserlo grazie ad armamenti capaci di capovolgere ogni forma di armoniosa convivenza? E’ una richiesta singolare e comunitaria, nella speranza che prevalga la ragione sulla forza irrazionale e muscolare: domanda che sale da ogni cuore che, pulsando per il quieto vivere, constata con sofferenza che attorno - in grandi e piccole città e nei luoghi dove ci si vuol bene e ci si impegna a diffondere la gioia dello stare insieme nel rispetto di idee e opinioni contrastanti - arde tantissimo desiderio di pace, non di lotta per assurde supremazie di potenza.
Se ognuno di noi cominciasse dal proprio spazio domestico a sostenere convintamente la via della pace, si genererebbe, grazie anche alla preghiera, una ‘forza’ in grado di coinvolgere progressivamente tutti al bene, come suprema speranza di vita rivolta ad un solo obiettivo: una catena umana mondiale che sceglie di convivere in armonia.