Ricordo, Fede, Mistero
Morti e Santi
di Amanzio Possenti
Tempo della memoria, di rimando al passato, di ritrovo intimo con familiari e persone care scomparse.
Sono i giorni della Commemorazione dei Defunti, che si celebrano in questo periodo, e restano il paradigma di una celebrazione che non lascia nessuno estraneo. E’ patrimonio e storia di tutti e per tutti.
Il Cimitero è il protagonista assoluto. Tra lumini che si accendono a migliaia a significare e illuminare un gesto di affetto verso quanti lo abitano e i fiori – crisantemi, gladioli, rose, ecc - che decorano le tombe e lasciano intravvedere la perpetuità del ricordo, sono le preghiere a ricongiungere i defunti ai viventi, che le esprimono con grata riconoscenza. E sobrietà da camposanto. Tutto parla di memorie incancellabili e di sofferte nostalgie, soprattutto di un desiderio comune: ristabilire nell’orazione la gioia di un reincontro di anime che ringraziano il Signore per ’sorella morte’, dolore umanamente inestirpabile quanto passo decisivo verso la Luce dell’eternità.
I visitatori sono i coprotagonisti che tramutano sentimenti e abbracci di ieri con la partecipazione di un Amore personale o comunitario che non è finito - pur se non più fisicamente legato e vissuto insieme fra quotidianità, umori, gioie e problemi, difficoltà - anzi moltiplica gli sguardi di preziosa e complice vicinanza in slanci nuovi di ulteriori promesse di bene all’insegna della speranza. Che è Luce proiettata sulle tenebre del cammino umano, fatto di fragilità e di finitezza. La Luce è il dono del Signore che accoglie le anime per prepararle al ‘risveglio’ universale nella pace e comunanza illimitata da resurrezione corporale: quando non ci sarà più ieri, oggi e domani, solo condivisione con Dio, fuori da spazio e tempo.
Terza coprotagonista la fede che, accompagnando il cammino dalla vita terrena a quella nell’Altra Città, rende tutti - se disponibili - finalmente uguali-amici, fra passato e futuro, tra la tomba cimiteriale e l’incanto eterno con il Creatore. La Fede rianima continuamente le creature destinate al Cielo e mentre svela ai defunti quel che da sempre è Mistero, pronto lassù a sciogliere i nodi della non conoscenza e ai visitatori il fascino anch’esso misterioso di un Tempo di ricerca, mette a frutto nell’umiltà e nel percorso ogni storia personale.
Ecco la bellezza e la extratemporalità, persino la poesia sommessa e delicata, ancorchè dolorosa, dei giorni dei Morti: per il credente, un itinerario verso un traguardo di Amore totale, di santità. Un passo terreno avviato all’Infinito divino.