#351 - 11 maggio 2024
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di LUNEDI 30 SETTEMBRE QUANDO LASCERA' IL POSTO AL NUMERO 356 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non sa ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Cultura e Società

La rivoluzione di aprile

che liberò l'Italia e le donne
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di Nicola Bruni

La celebrazione della data simbolica del 25 aprile serve a ricordare che nella primavera del 1945, per merito anche di quegli italiani che avevano combattuto i nazifascisti con le armi o la resistenza disarmata, il nostro popolo fu liberato da sei gravi calamità non naturali: dalla guerra, dalla dominazione tedesca, dalla dittatura fascista, dalla divisione del Paese in due Stati (come quella che, per punizione, fu imposta alla Germania), dalla persecuzione assassina degli ebrei e principalmente - sotto il profilo della storia - dalla plurimillenaria discriminazione giuridica delle donne.

La rivoluzione di aprile

Il 25 aprile del 1945 fu proclamata l'insurrezione generale delle forze armate della Resistenza nell'Italia del Nord che costrinse i nazifascisti alla resa prima dell'arrivo delle truppe "alleate".
In quel periodo, tornava per gli italiani la speranza in un avvenire di pace, di libertà, di democrazia, di uguaglianza dei diritti, di giustizia e di progresso.
Il Nord Italia (dolorosamente amputato dell’Istria e della costa dalmata, e separato da Trieste fino al 1954) si riuniva al Centro-Sud, dopo la secessione attuata da Mussolini con la Repubblica Sociale Italiana.
Si avviava la ricostruzione del Paese dalle immani rovine della guerra, e il suo risorgimento economico dalla miseria in cui era precipitato.

La rivoluzione di aprile

Le donne conquistavano il diritto di voto e di elezione nelle assemblee rappresentative: primo passo verso la completa liberazione dallo stato di inferiorità a cui le aveva sempre costrette la società maschilista, e che le leggi fasciste avevano aggravato.
Si preparavano le prime elezioni a suffragio universale, cioè con uguale diritto di voto per tutti i cittadini maggiorenni: maschi e femmine, ricchi e poveri, colti e analfabeti.
Si progettava il referendum che avrebbe deciso il passaggio dalla monarchia alla repubblica.
Si cominciava a studiare una nuova Costituzione, ispirata agli ideali democratici della Resistenza, e che poi avrebbe adottato tre princìpi rivoluzionari rispetto allo Statuto Albertino:
-la sovranità appartiene al popolo, non ad un "sovrano" proprietario dello Stato;
-tutti i cittadini - comprese finalmente le donne, discriminate in passato perfino dalla Costituzione della Repubblica Romana di Mazzini - hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge; quindi, non ci sono più “nobili” privilegiati per nascita;
-l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
A partire da quella rivoluzione democratica, nei 79 anni trascorsi l’Italia ha compiuto enormi progressi, anche se non tutto è andato nel verso giusto e secondo le speranze di allora.

La rivoluzione di aprile

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